Boutique sotto la lente: il caso Studio Stabile

di giuseppe salemme

L’informazione legale raggiunge il suo scopo nel momento in cui riesce a intercettare e raccontare le storie dei professionisti che sono riusciti a farsi un nome all’interno del mercato di riferimento. Nel caso dello studio legale Stabile, questo è vero ancor di più. Primo, perché il mercato in questione è quello dei servizi legali in ambito insurance, e in particolare del contenzioso assicurativo, popolato da attori storicamente poco avvezzi alla comunicazione. E secondo, perché nonostante questo, questa boutique di prima generazione è riuscita a farsi una reputazione tra clienti di prim’ordine: compagnie assicurative, aziende ed enti sanitari, in Italia e all’estero.

Alessandro Stabile, socio fondatore dello studio, ha 43 anni. Dopo gli inizi in vari studi nazionali, tra cui quello del grande Natalino Irti, nel 2008 decide di mettersi in proprio: «Mi ero creato da subito una discreta rete di clienti nel mondo assicurativo. Così, io e un paio di miei collaboratori decidemmo di dare vita allo studio, che è cresciuto gradualmente. E a cui nel 2016 si è unito anche mio fratello minore Andrea, forte di un periodo da Chiomenti e di un’esperienza a New York, poi divenuto socio nel 2020».

Attualmente, spiega Alessandro Stabile a MAG, lo studio è specializzato in contenzioso assicurativo, responsabilità sanitaria e product liability nel settore del lusso; practice coperte con 6 professionisti (più i praticanti), a cui si aggiunge una rete di oltre 80 collaboratori, a coprire tutti i capoluoghi di provincia. Una struttura che, per l’avvocato, è da difendere in quanto funzionale all’attività svolta: «Il contenzioso assicurativo è storicamente rimasto appannaggio degli studi più piccoli (e noi siamo comunque tra i più strutturati in materia). Questo perché i suoi margini sono difficilmente sostenibili per strutture più complesse, che preferiscono puntare su ambiti quali contenzioso commerciale o gli arbitrati».

Stabile racconta comunque di aver ricevuto offerte orientate a integrare lo studio in una struttura multidisciplinare. Finora rifiutate: «Puntiamo a rimanere una boutique fortemente specializzata. Anche perché, di fatto, dal punto di vista organizzativo lavoriamo già come se fossimo il dipartimento di un grande studio». La crescita passa dunque dagli…

CLICCA QUI PER PROSEGUIRE LA LETTURA. SCARICA LA TUA COPIA DI MAG

nicola.dimolfetta@lcpublishinggroup.it

SHARE