BonelliErede apre in Africa con due sedi in Egitto ed Etiopia

Lo studio punta a diventare un player locale. Siglate anche due alleanze con gli studi legali Kosheri Rashed & Riad al Cairo e Teshome Gabre Mariam Bokan ad Addis Abeba

L’Italia non basta. E lo studio BonelliErede è pronto a dare il via a una campagna d’espansione internazionale lungo una direttrice finora poco battuta dai legali Italiani e che porta anzitutto in Africa. Come racconta nell’intervista pubblicata sul numero di MAG  del 11 ottobre Stefano Simontacchi, co-managing partner dello studio, le prime tappe di questo processo di espansione sono l’Egitto e l’Etiopia dove BonelliErede apre due sedi e si allea con gli studi legali Kosheri Rashed & Riad al Cairo e Teshome Gabre Mariam Bokan ad Addis Abeba.

A questo progetto, BonelliErede ha lavorato in autonomia, ovvero in maniera indipendente rispetto ai componenti del suo storico network internazionale di best friend (Bredin Prat, Hengeler Mueller, De Brauw, Slaughter and May e Uría Menéndez) che ovviamente potranno avvantaggiarsi di questa presenza africana del loro “capitolo” italiano. Inoltre, è importante sottolineare che l’assemblea dei partner di BonelliErede ha votato l’attuazione di questo piano d’internazionalizzazione all’unanimità. Quindi, anche con il voto dei soci più anziani e dei fondatori, vale a dire di coloro i quali, almeno in teoria, avrebbero avuto meno interesse a sostenere politiche di espansione che inevitabilmente comporteranno, almeno nell’immediato, molti oneri oltre agli auspicati onori.

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La logica di questa mossa non vede la partnership italiana interessata a essere “soltanto” il punto di riferimento per le aziende italiane che vogliono operare in Africa o viceversa. Ma, e qui sta la grande novità, punta a rendere BonelliErede un player locale a beneficio della clientela internazionale. BonelliErede vuole diventare un brand di riferimento nel mercato della consulenza legale e tributaria d’affari in Africa e in particolar modo nell’area che si affaccia sul Mediterraneo e in quella del versante Est, sino al Sud Africa.

Parliamo, quindi di un progetto d’internazionalizzazione vera messo in atto per la prima volta da uno studio legale italiano che in questa operazione ha investito in termini finanziari e professionali costituendo un Comitato Africa composto da sei soci dello studio (oltre a Simontacchi, ne fanno parte Andrea Carta Mantiglia, Alberto Saravalle, Gianpiero Succi, Catia Tomasetti e Gianfranco Veneziano, ritratti nella foto, oltre a Marco D’Angelo e Alessandro Di Fusco del marketing team) e un Africa Team composto da 21 professionisti (di cui due egiziani basati in Italia), inclusi tre soci del Comitato Africa e tre local partner che saranno di stanza in Egitto: Francesca Secondari, specializzata in corporate m&a, Riccardo Bicciato, che si occupa di project finance e infrastrutture e Lorenzo Melchionda, specializzato in arbitration. In Etiopia, invece, sarà Gianpiero Succi a seguire lo sviluppo delle attività con il supporto di alcuni membri dell’Africa Team.

Ma l’Africa, come emerge da questa intervista è solo un tassello della strategia internazionale dello studio che ha chiuso l’ultimo anno, secondo le stime del centro ricerche di legalcommunity.it, con un fatturato di 135 milioni di euro. Altre aree d’interesse sembrano essere Dubai, l’Iran e il Far East oltreché l’Europa. Qui, l’obiettivo è uscire dall’Italia puntando su practice e competenze settoriali d’eccellenza che per loro natura sono sovranazionali.

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