BLOOMBERG VINCE AL TAR CON CONSONNI
Marco Consonni (in foto) dello studio Orsingher ha assistito Bloomberg nella vittoria nei confronti del Comune di Cassino. Il Tribunale ha infatti dato ragione a Bloomberg , invitando il Comune laziale a mettere a disposizione dei giornalisti la documentazione relativa all'accordo con JP Morgan sui derivati.
La vicenda ha avuto inizio con l'avvio di un'inchiesta, da parte di un giornalista della testata Bloomberg, sui derivati. Il Comune di Cassino si era rifiutato di far visionare l'accordo stipulato sullo swap concluso con Bear Stearn nel 2003 e sull'accordo transattivo firmato nel 2009 con Jp Morgan (acquirente nel frattempo di Bearn Stearn) che ha chiuso il contenzioso pendente davanti al Tribunale di Milano sull'operazione e portato alla risoluzione del contratto stesso. I termini della transazione tra il Comune e JpMorgan non sono mai stati resi noti. Secondo indiscrezioni di stampa, tuttavia, il costo per l'ente locale laziale e' stato di circa 2 milioni di euro. Al divieto di visionare i documenti, Bloomberg aveva risposto chiamando in causa il Difensore civico, che aveva invitato l'ente ad attenersi alla normativa del 1991, che consente ai giornalisti di avere accesso alla documentazione delle pubbliche amministrazioni per renderele pubbliche nel corso di inchieste. Il Comune, però, nonostante l'invito del difensore civico, aveva proseguito a tenere secretati i documenti. Bloomberg si è rivolto, quindi, al Tar Lazio, che ha deciso di pronunciarsi a favore dell'ente e imporre la visione della documentazione. Quella del Tar Lazio è una delle prime pronunce, in Italia, su un caso del genere e potrebbe costituire un precedente a cui i giornalisti, in situazioni simili, possono far riferimento.