Blackout in Spagna: come gli studi legali hanno affrontato l’emergenza elettrica

di julia gil*

Una giornata anomala ha attraversato ieri la Spagna. Lo stop improvviso all’energia elettrica ha lasciato un intero Paese a schermi spenti, ascensori fuori uso e linee telefoniche silenziose. Un blackout su larga scala ha paralizzato le attività, colpendo anche il settore legale, costretto a rivedere nell’urgenza i propri assetti operativi.

Nonostante il graduale ripristino della fornitura elettrica nel corso del pomeriggio, al momento della chiusura di questo articolo alcune zone risultano ancora senza energia. Le autorità non hanno ancora chiarito le cause dell’interruzione né individuato eventuali responsabilità. I tempi per il ritorno alla piena normalità sono stimati tra le 24 e le 48 ore.

Nella confusione delle prime ore, gli studi legali si sono trovati a dover reagire in fretta, cercando un equilibrio tra sicurezza, continuità operativa e supporto ai clienti.

La risposta non si è fatta attendere. Molti hanno optato per politiche di flessibilità estesa. EY, ad esempio, ha fin da subito sconsigliato gli spostamenti non indispensabili, autorizzando il lavoro da remoto. Una misura che resta valida anche per la giornata odierna.

Dove invece erano presenti sistemi energetici autonomi, l’attività è proseguita senza particolari disagi. È il caso di KPMG, che grazie all’uso di generatori ha potuto mantenere i servizi essenziali. Lo studio ha invitato il personale a rimanere in sede per evitare i disagi legati alla viabilità e ha mantenuto un approccio flessibile anche oggi.

Simile la scelta di Uría Menéndez: i generatori hanno assicurato continuità all’operatività, mentre per ridurre gli spostamenti lo studio ha fornito pasti gratuiti ai dipendenti. “Grazie ai generatori siamo rimasti pienamente operativi, riuscendo a rispondere alle esigenze dei clienti come di consueto”, hanno fatto sapere fonti interne.

Anche Baker McKenzie e PwC hanno evitato interruzioni, forti di infrastrutture adeguate. In Baker è circolata una comunicazione interna che ribadiva la possibilità di lavorare da casa, a discrezione dei dipendenti.

Cuatrecasas, dotato di generatori in tutte le sedi, ha attivato un protocollo di presenza volontaria in ufficio. In serata, è stato poi consigliato il telelavoro per il giorno successivo, soprattutto nelle sedi di Madrid e Barcellona, con l’obiettivo di limitare l’uso dell’auto. Anche in Portogallo, dove il blackout ha avuto effetti significativi, lo studio ha mantenuto l’operatività grazie all’alimentazione autonoma.

Più complicata la situazione per studi come Squire Patton Boggs, che ha dovuto sospendere temporaneamente le attività e rimandare il personale a casa. Tuttavia, già nella mattina successiva, una comunicazione interna ha annunciato il ritorno alla piena attività.

Watson Farley & Williams ha puntato invece su un approccio improntato alla flessibilità, consentendo ai professionisti di occuparsi in prima battuta delle proprie famiglie. A fare la differenza, però, è stata la capacità di coordinamento internazionale: in caso di interruzioni, comunicazioni e telefonate venivano reindirizzate alle sedi non colpite, come quella di Londra. “Londra ha preso il controllo mentre ripristinavamo i collegamenti. Non ci siamo mai davvero disconnessi”, hanno spiegato dallo studio, evidenziando il ruolo della rete tecnologica nel superare la crisi.

Proprio il 28 aprile, Garrigues inaugurava la sua nuova sede madrilena nella Torre de Colón

Un caso curioso ha riguardato Garrigues, che proprio ieri inaugurava la nuova sede madrilena nella Torre de Colón. Dopo un’attenta valutazione, la direzione ha scelto di rimandare a casa l’intero staff. Con il ritorno dell’elettricità, lo studio è ora operativo nei nuovi spazi, che ospitano 700 professionisti distribuiti su oltre 20.000 metri quadrati.

La giornata di blackout ha messo in luce non solo la vulnerabilità delle infrastrutture, ma anche la capacità di risposta del settore legale. Un test imprevisto che ha rivelato strategie, strumenti e scelte organizzative in grado di fare la differenza nei momenti di crisi.

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