Bird & Bird, comincia la fase due
Essere distintivi è una delle maggiori ambizioni di chi opera nel mercato dei servizi legali. Un comparto saturo, competitivo e per certi versi asfittico.
Ma essere distintivi è esattamente l’impresa che è riuscita agli avvocati che hanno portato l’insegna Bird & Bird in Italia e che adesso si preparano a guidare la fase due di questo progetto professionale. Un capitolo nuovo. Mirato ad affermare questo brand oltre la dimensione Ip-It. Un processo che è già stato avviato ma che presenta ulteriori margini di sviluppo.
Sono passati 15 anni dall’esordio di Bird & Bird in Italia. E la strada percorsa fino a questo momento può essere riassunta da due cifre: +25, come i milioni fatturati (stima del centro ricerche di Legalcommunity, si veda anche il numero 101 di MAG) nel 2017 e 130, come il numero dei professionisti che la law firm conta oggi nel Paese.
Va detto, però, che si tratta di un bilancio tutt’altro che definitivo. Questa storia non è ancora conclusa. E per raccontarla, MAG nei giorni scorsi ha incontrato i managing partner Giovanni Galimberti e Raimondo Maggiore assieme al chairman della law firm, Massimiliano Mostardini.
Quest’ultimo, insieme a Galimberti, Stefano Febbi, Alberto Salvadè e Stefano Silvestri fa parte del nucleo fondante. «Era l’aprile del 2003 – ricorda Galimberti – e nello studio di via Montenapoleone, il primo giorno, eravamo in quattro o cinque. Poi cominciarono i primi arrivi. Tutti professionisti che per la maggior parte sono ancora qui oggi. Il nostro tasso di turnover è bassissimo».
Un team che in questi anni non solo si è affermato sul fronte business nel mercato interno, ma ha acquisito anche peso e visibilità dentro la law firm a livello internazionale.
L’Italia conta nel sistema Bird & Bird. Lo dimostra il fatto che da due anni, Mostardini, dopo essere stato il managing partner dello studio dal momento del suo sbarco nella Penisola, ricopra il ruolo di chairman mondiale (primo italiano a raggiungere questo traguardo nella storia). Così come lo dimostra anche il lungo elenco di professionisti nostrani che rivestono ruoli internazionali all’interno della law firm: Maggiore è head dell’international finance practice, Stefano Febbi è head dell’international financial services sector e adesso Silvestri, oltre che head dell’international corporate practice, ora è diventato anche Usa head of country di Bird & Bird (con base a San Francisco).
«Diciamo che c’è un italiano in molti livelli chiave dello studio», afferma Galimberti il quale, a sua volta, è appena entrato a far parte dell’ IP steering group internazionale.
Tutto questo è anche merito del fatto che il “laboratorio Italia” è stato capace di…
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