BESOSTRI PROVA A BLOCCARE LA LEGGE ELETTORALE PER LE EUROPEE

Il tribunale di Venezia ha rinviato alla corte Costituzionale la legge elettorale per le europee sulla soglia di sbarramento del 4%. La decisione è stata assunta durante l’esame di un ricorso presentato dall’avvocato Felice Besostri (nella foto), che già aveva impugnato il Porcellum assieme a Aldo Bozzi e Claudio Tani, poi bocciato dalla Consulta.
Quella assunta dal Tribunale di Venezia è la prima decisione nel merito assunta rispetto ai ricorsi presentati sulla legge elettorale che regola in Italia il meccanismo delle elezioni europee. Oltre che a Venezia, sono stati presentati ricorsi a Roma, Napoli, Milano, Cagliari e Trieste.

Il ricorso era stato annunciato il 2 dicembre 2013 durante una conferenza stampa seguita alla notifica dell'atto. Besostri, in quell'occasione, ha spiegato che il ricorso contro la legge elettorale europea non era presentato da tutti quelli che avevano fatto il ricorso sul Porcellum, ma da lui, dall'avvocato Giuseppe Sarno e dall'avvocato Emilio Zecca.

Sono tre gli elementi 'contestati': il fatto che la legge elettorale riconosce tre minoranze linquistiche (francese, tedesca e slovena) mentre una legge del 1999 in Italia ne riconosce 12; il fatto che c'è una soglia di accesso anche se con il parlamento europeo non si nomina un governo e quindi non si deve garantire una governabilità; e il fatto che solo alle liste di minoranze linguistiche è consentito coalizzarsi con una lista nazionale mentre non si possono coalizzare liste nazionali, anche se poi si identificano nello stesso partito europeo.

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