Bep su demansionamenti e supermininimi
Si è tenuto presso lo studio Bonelli Erede Pappalardo il convegno dal titolo Tempi di Crisi – Mobilità in azienda, demansionamenti e riduzione dei super minimi, organizzato da Gidp, l’Associazione direttori risorse umane presieduta da Paolo Citterio, in collaborazione con il dipartimento Lavoro dello studio legale di Milano. Davanti a un pubblico di HR manager e addetti ai lavori, l’Avv. Marcello Giustiniani, socio dello studio legale e coordinatore del dipartimento Lavoro, ha approfondito la disciplina giuridica nei casi di modifiche delle mansioni dei dipendenti. Tutte le parti, in questi tempi di crisi, hanno infatti sottolineato l’importanza e la necessità di aprire maggiori spazi alla flessibilità durante lo svolgimento del rapporto di lavoro, con riguardo da un lato alle mansioni dei lavoratori e dall'altro alla retribuzione, rispetto alle attuali rigidità previste, sul piano legislativo, dall’articolo 2103 del Codice Civile che sancisce oggi un assoluto divieto di demansionamento e di riduzione della retribuzione. “Si parla tanto, e giustamente, di flessibilità in entrata e di flessibilità in uscita, ma non ha minore rilevanza la flessibilità durante lo svolgimento del rapporto di lavoro. Ritengo – sottolinea Marcello Giustiniani – che le attuali esigenze di dinamismo e modernità delle aziende, quelle esistenti e quelle di cui dobbiamo stimolare la nascita, impongano di ripensare le vecchie rigidità delle mansioni e dei compensi. Deve essere possibile stipulare accordi modificativi con il lavoratore e, in presenza di comprovate situazioni di particolare difficoltà, deve esserne possibile la modifica anche unilaterale del solo datore di lavoro. Rischia altrimenti di essere più facile per lui licenziare un dipendente che non salvargli il posto di lavoro”. “Molte aziende del nostro network si trovano in difficoltà – osserva Paolo Citterio –. Avendo a cuore il mantenimento dell’impresa intervengono da una parte per modificare e demansionare le retribuzioni, dall’altra l’assetto categoriale. Spesso il sindacato li segue ed avalla, dopo numerose discussioni, il comportamento aziendale teso a salvare l’azienda. I coinvolti accettano di buon grado per mantenere in piedi la società e il loro, anche se mutuato, ruolo. Alcune imprese, la minoranza, agiscono con accordi individuali unilaterali, seppur rischiosi”. Al convegno ha partecipato come relatore anche Oliviero Bernardi, Head of HR Italy presso Zurich Insurance Group, mentre hanno illustrato le proprie esperienze aziendali Antonio Dragotto, direttore del personale di ST Microelectronics Italia, Massimo Bottelli, direttore sindacale e sociale di Assolombarda, Piergiorgio Caprioli, responsabile della contrattazione di secondo livello di CISL Lombardia e Luca Manzoni, amministratore delegato di Nuncas.