Bassanini, Maroni e Massolo per l’advisory board di Gatti Pavesi Bianchi
Scenari e analisi. La consulenza legale evolve. Gli studi legali d’affari ampliano il loro raggio d’azione. Alla crescente complessità dei mercati corrisponde una sempre maggiore sofisticatezza dell’azione di queste organizzazioni. È in questa luce che va letta la decisione di Gatti Pavesi Bianchi di dare vita a un Advisory Board composto da Franco Bassanini, Roberto Maroni e Giampiero Massolo, autorevoli esponenti con differenziate e rilevantissime esperienze ai livelli più alti nelle Istituzioni, non legate al mondo dei servizi professionali.
Più nel dettaglio, Franco Bassanini, emerito di diritto costituzionale, presidente di Open Fiber, già ministro della Funzione Pubblica e parlamentare, è stato presidente della Cassa Depositi e Prestiti dal 2008 al 2015, attualmente è presidente della Fondazione ASTRID e presidente onorario del Long-Term Investors’ Club; Roberto Maroni, già governatore della Regione Lombardia e ministro del Lavoro e dell’Interno, è recentemente tornato alla professione di avvocato; l’Ambasciatore Giampiero Massolo è presidente di Fincantieri, presidente dell’Istituto per gli Studi di Politica Internazionale(ISPI), già segretario generale del ministero degli Esteri e direttore generale del Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza (DIS) presso la presidenza del Consiglio dei Ministri.
L’Advisory Board avrà il compito di contribuire alla definizione delle strategie di sviluppo dello studio, anche supportandone l’ambizione di partecipare alla discussione pubblica su progetti e iniziative di riforme legislative e regolamentari in ambiti e settori rilevanti per il mercato professionale.
La crescita e lo sviluppo di uno studio legale pienamente radicato nel contesto economico e finanziario italiano non possono oggi prescindere da un costante confronto con esponenti del mondo delle Istituzioni, sostiene il name partner Luigi A. Bianchi (nella foto), presidente di Gatti Pavesi Bianchi, osservando che «la diversa estrazione dei suoi componenti, l’eterogeneità delle loro esperienze professionali, il loro indiscusso prestigio internazionale e la loro capacità di visione, sono gli ingredienti essenziali per assicurare che il comitato possa assolvere il proprio ruolo: quello costituire un luogo ‘nuovo’ di confronto e di analisi fondamentale per un’organizzazione professionale che aspiri a interpretare e anticipare la realtà, anziché rincorrerla».