Bancarotta fraudolenta, Cavallaro ottiene assoluzione per il suo assistito dal Gup di Roma
Giuseppe Cavallaro (nella foto), titolare dello studio Cavallaro, ha ottenuto un’importante pronuncia giurisprudenziale di fronte alla sezione Gip/Gup del Tribunale di Roma in tema di bancarotta fraudolenta ex artt. 216, comma 1, nn. 1) e 2) e 223, comma 1 e 2, legge fallimentare, reato di cui era accusato il suo assistito.
Il Gup del Tribunale di Roma ha deciso di emettere una sentenza di non luogo a procedere nei confronti dell’imputato perché il fatto non costituisce reato.
I dettagli
Nello specifico, il Gup ha stabilito che l’imputato non avesse causato il grave dissesto della società di cui era amministratore, ma che le difficoltà finanziarie della stessa fossero scaturite dalla grave inadempienza di un Comune locale, il quale non aveva ottemperato alla realizzazione di lavori di ristrutturazione e manutenzione straordinaria all’interno dei locali della società, afflitta dalle intemperie atmosferiche che ne impedivano l’impiego.
L’impossibilità di utilizzare i locali della società ha comportato il dissesto della stessa, la quale non riusciva più a sostenere i costi di gestione e di mantenimento della struttura. Il Gup ha riscontrato in particolare la carenza dell’elemento soggettivo del reato, in quanto l’amministratore imputato aveva esercitato una serie di iniziative, anche giudiziarie, volte al recupero dei debiti contratti dalla società.