Bana per la tutela del marchio di forma BIC

La corte d’appello di Lecce, sezione distaccata di Taranto ha riformato la sentenza impugnata dalla parte civile Bic, con l’assistenza dell’avvocato Antonio Bana (nella foto), condannando l’imputato, legale rappresentante della ditta Due Esse di rivendita all’ingrosso di materiali di cancelleria al risarcimento dei danni e al pagamento delle spese processuali per i due gradi di giudizio.

Si trattava del commercio di 130 mila penne a sfera contraffatte e confondibili con il marchio BIC, le quali riproducevano tutti gli elementi identificativi della penna a sfera BIC Cristal (corpo, tappo, fusto e coperchio) tutelati e oggetto di privativa dei marchi di forma internazionali e comunitari depositati da Bic a tutela del proprio marchio.

La sentenza di primo grado, si legge in una nota, era incorsa in un errore da parte del giudice di prime cure in un errato calcolo del termine prescrizionale, avendo aggiunto il tribunale ai sette anni e mezzo necessari a prescrivere il reato, i 150 giorni di sospensione anziché, i 427 giorni risultanti dai verbali d’udienza. La corte d’appello appurato l’errore che aveva portato all’assoluzione dell’imputato, ha riformato la sentenza  riconoscendo inoltre che gli scatoloni di  penne  poste sotto sequestro dalle autorità doganali e  provenienti dalla Cina risultavano effettivamente contraffatti  in tutti i suoi elementi distintivi.

rosailaria iaquinta

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