Bana e della Cuna vincono al CdS in materia di porto d’armi e rapporto PA-cittadino

Vittoria in Consiglio di Stato per gli avvocati Antonio Bana (nella foto) e Antonio Sala della Cuna, difensori di un cittadino cui, dal lontano 2016, era stato negato il porto d’armi in quanto alcuni anni prima lo stesso era stato trovato alla guida in presenza di un modesto tasso alcolemico, al di sotto della soglia del rilievo penale.

La sentenza

I giudici amministrativi, intervenuti dopo il parere negativo della questura di Milano al rilascio del permesso per uso sportivo, hanno dato nella pronuncia alcune chiare indicazioni sulle relazioni tra pubblica amministrazione e cittadino.

Il parere negativo della questura era stato infatti formulato senza motivazione, in violazione del principio di trasparenza della pubblica amministrazione. Inoltre, il Consiglio di Stato ha messo in luce come non fossero stati realizzati gli accertamenti necessari a verificare una eventuale dipendenza dall’alcool del richiedente, e addirittura siano state ignorate «le prove contrarie, evidenziate da certificazioni sanitarie rilasciate da strutture pubbliche».

Sono così state accolte le ragioni presentate dagli avvocati, segnando una significativa svolta: il Consiglio di Stato ha infatti emanato alcune regole interpretative rispetto ai principi di ragionevolezza e proporzionalità nel rapporto tra cittadini e pubblica amministrazione, smentendo quanto affermato prima dalla questura di Milano e poi dal TAR Lombardia.

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