Bana chiude la battaglia dei motorini tra Wangye e Piaggio
Si è concluso in sede penale avanti il Gip d Busto Arsizio (Dr. G. Limongelli) il procedimento penale in merito alla presunta contraffazione del marchio tridimensionale Vespa. Antonio Bana (nella foto) in sede penale e lo studio Trevisan & Cuonzo in sede civile, hanno ottenuto la chiusura definitiva dopo le precedenti decisioni avanti la Suprema Corte di Cassazione Sez. V Penale e al Tribunale del Riesame di Varese.
Stando a quanto stabilito dal giudice, la Wangye Power Ltd non ha mai contraffatto il marchio tridimensionale Vespa nei suoi segni caratterizzanti il marchio tridimensionale (già in prima istanza rigettato dall’UAMI):
• segno a ? rovesciato
• segno a freccia sullo scudo frontale
• segno a forma di X tra le bombature laterali e il sottosella
Tra gli avvocati coinvolti nella vicenda, oltre ad Antonio Bana nel penale e Luca Trevisan e Giulia Affer per il civile, a difesa delle altre multinazionali cinesi produttrici degli scooter coinvolti gli avvocati hanno agito Luca De Simone e Marianna Gurrado per Znen e Simone Sabattini per Ningbo Motorcycle. Adesso, tutti gli scooter tornano in vendita e potranno circolare ognuno con la propria identità.
In sede civile si valuteranno i danni all’immagine e i danni economici subiti ingiustamente in questi anni.