M&A, avvocati e studi che hanno dominato il I semestre

Oltre 300 operazioni annunciate. E almeno sei billion deal in cui gli avvocati italiani sono riusciti a ottenere un ruolo da protagonisti. Il primo semestre del 2018 si chiude con un bilancio positivo per studi legali e professionisti del mercato m&a.

In base alle elaborazioni realizzate da legalcommunity.it su dati Mergermarket relativi al periodo che va dal primo gennaio al 30 giugno 2018, Gianni Origoni Grippo Cappelli & Partners (Gop) si piazza al primo posto per numero di operazioni seguite con 26 deal per un valore complessivo di 33,150 miliardi di euro. Segue Nctm che comunque è accreditato anch’esso su 26 operazioni per un valore tuttavia più basso e pari 235 milioni. Il terzo gradino del podio per volume d’attività va, invece, a Gatti Pavesi Bianchi, che al momento conta 25 mandati per un valore complessivo superiore ai 4 miliardi.

Il posizionamento al primo posto di Gop risulta una conferma rispetto all’andamento dello studio in questo settore nello stesso periodo dello scorso anno (si veda il numero 85 di MAG). Nctm e Gatti Pavesi Bianchi hanno, invece, migliorato la performance rispetto al primo semestre 2017 guadagnando rispettivamente due e cinque posizioni in più.

In crescita (+2) anche Pedersoli che si piazza quarto con 23 deal all’attivo per olte 8,2 miliardi di euro. Mentre BonelliErede e Chiomenti che nel primo semestre 2017 erano rispettivamente secondo e terzo per numero di operazioni seguite, tra gennaio e giugno 2018 si collocano nell’ordine al sesto e quinto posto con quindici operazioni per il primo e 21 operazioni per il secondo.

In generale, il mercato si sta muovendo in linea con il buon andamento fatto registrare nell’esercizio precedente. I protagonisti ammettono che molti dossier sono in circolazione e che la tendenza è a chiudere in tempi rapidi. Allo stesso tempo, la sensazione è che si navighi a vista e che il timore che questo trend possa in qualche modo rallentare o interrompersi sia abbastanza diffuso.

A caratterizzare questa prima metà dell’anno, però, è soprattutto la ragguardevole quantità di “billion deal”, ossia operazioni miliardarie, che si è potuta registrare.

L’operazione più rilevante è senz’altro l’acquisizione di…

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