Avvocati, perché un praticante può esser pagato 2.500 euro al mese
Da dove si comincia a costruire un’istituzione legale? Vale a dire uno studio che abbia l’obiettivo e l’ambizione di affermarsi sul mercato divenendo un punto di riferimento in una o più aree di pratica, a prescindere dalle individualità che lo costituiscono? Risposta: dalla base. Ovvero dalla capacità della struttura di crescere dall’interno, formando generazioni di professionisti che ne condividano i valori fondativi e la cultura associativa. In modo da creare un corpo unico, un’istituzione per l’appunto, capace di unire e alimentare relazioni e contatti che superino il momento del rapporto personale.
È così che si spiega, per esempio, come sia possibile che il praticante di uno studio legale come Cleary Gottlieb Steen & Hamilton, possa guadagnare da neo “assunto” nello studio 2.500 euro al mese. Mentre nel resto d’Italia, la stragrande maggioranza di chi svolge la pratica forense lo fa ancora a titolo gratuito o spuntando al massimo un rimborso spese (si vedano i numeri 38 e 10 di MAG by legalcommunity.it).
Cosa separa uno studio legale come questa law firm americana (fondata nel 1946 a New York) dalla media degli studi legali italiani? Ne abbiamo parlato con alcuni soci italiani dello studio e l’idea che ce ne siamo fatti è piuttosto chiara: i praticanti e in generale le giovani risorse sono considerate un investimento, ovvero un fattore essenziale a promuovere la crescita e lo sviluppo dello studio negli anni e nel mondo.
La stessa sede italiana di Cleary Gottlieb è nata grazie a uno spin off interno, ovvero al trasferimento negli uffici di Roma e Milano di professionisti italiani che lavoravano….
PER CONTINUARE A LEGGERE QUESTO ARTICOLO CLICCA QUI E SCARICA MAG by LEGALCOMMUNITY.IT