Avvocati in campo per la poltrona di Giò Ponti

Si tinge di contenzioso l’edizione 2017 del salone del Mobile di Milano. La questione riguarda una poltrona disegnata dal mitico Giò Ponti. Un “pezzo”, come dicono in gergo gli esperti, che però si trova in due cataloghi e si chiama D.156.3 su quello di Molteni e 811 su quello di Cassina.

Le aziende sono due icone del design made in Italy. Entrambe rivendicano il diritto a produrre la poltrona contesa. 

Inevitabile che la vicenda finisse in un’aula di tribunale. Molteni, per la questione è assistita dal professore della Cattolica, Marco Saverio Spolidoro assieme all’avvocato Michele Imbornone. Mentre per Cassina agisce l’avvocato Niccolò Rositani Suckert. Ovviamente, parte in causa, in questa vicenda sono anche gli eredi di Giò Ponti, che si sono affidati all’avvocato Giacomo Bonelli socio dello studio Mondini Rusconi.

La vicenda oggi campeggia su molti quotidiani perché il 4 aprile, primo giorno del Salone milanese, la Sezione specializzata in materia d’impresa del Tribunale di Milano ha inibito, in via cautelare, a Cassina la possibilità di continuare a produrre e commercializzare la 811. Della questione si discuterà poi in sede di contenzioso. 

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