AVVOCATI, EFFETTO BREXIT

di nicola di molfetta

 

Londra good bye. Al referendum sulla Brexit hanno prevalso i “leave”, ovvero i voti dei cittadini inglesi che vogliono lasciare l’Europa. Inutile dire che il 24 giugno, il day after, ha avuto come colonna sonora il trillo di migliaia di telefoni. Quelli che hanno cominciato a squillare negli uffici di tutti gli studi legali d’affari presenti in Italia e che veicolavano i dubbi e le incertezze che hanno travolto tanti operatori economici con interessi Oltremanica.

Lo schock è stato acuito dal fatto che anche i più nottambuli, alla fine della giornata di consultazione popolare, erano andati a letto convinti che a vincere sarebbe stato il partito del “remain”, difensore dello status quo. Sbagliato. Ora comincia un percorso che, in non meno di due anni, porterà la Gran Bretagna a lasciare l’Unione Europea. Un processo lungo che dovrà essere gestito a ogni livello. Ovviamente, anche legale.

Londra, negli ultimi anni, è stata oggetto di numerosi investimenti da parte degli studi italiani. L’ultimo, in ordine di tempo, ad aprire i battenti è stato Grande Stevens, come raccontiamo in esclusiva su questo numero di MAG. Ma l’iniziativa segue di poco quella di Lms e Gattai Minoli Agostinelli. Ad oggi, sono almeno quindici gli alti esponenti della legal community italiana nella City. Tutte insegne per le quali si apre una fase di lavoro importante e delicata. Anzitutto perché dovranno operare come partner di prima istanza al fianco dei loro clienti e in particolare di quelle realtà con interessi diretti o con una base operativa nel Regno Unito. «Ora comincia una vera e propria attività di audit sugli investimenti in essere e i rapporti giuridici» delle aziende italiane in Uk e di quelle britanniche in Europa, dice Francesco Sciaudone, managing partner di Grimaldi. «Nell’immediato ci sarà un incremento di attività per la gestione della crisi che implicherà l’analisi della contrattualistica vigente», aggiunge Massimiliano Danusso, managing partner della sede di Londra di BonelliErede.

«Di certo», sottolinea Marco Gubitosi, socio responsabile della sede nella City di Legance, «anche in questi eventi bisogna saper individuare quelle che possono essere le opportunità». Sono in molti, infatti, a pensare che, come si spiega nella rubrica Follow the money sempre in questo numero di MAG, la decisione di alzare i ponti che collegavano l’Isola al resto del Vecchio Continente, possa contribuire a far crescere la rilevanza strategica di altre piazze economiche e finanziarie che fino a oggi si erano limitate a recitare la parte delle sorelle minori della capitale inglese: da Francoforte a Parigi, passando per Varsavia, Lisbona e non ultima Milano. «Le grandi istituzioni finanziarie internazionali che sino a questo momento sceglievano di avere il loro quartier generale a Londra», spiega Leah Dunlop, numero uno di Hogan Lovells in Italia, «lo facevano nella consapevolezza di poter operare in tutto il mercato europeo e ora dovranno riflettere sulle strategie a medio e lungo termine». Anche perché nel prossimo futuro potrebbe non essere più così.

«Il risulato del referendum inciderà in modo molto complesso e variegato sull’attuale scenario europeo e globale», ribadisce Raimondo Premonte partner della sede di Londra di Gop. Certo, molto dipenderà da come il Regno Unito negozierà la sua exit strategy con Bruxelles. Se il passaggio dovesse essere gestito senza polemiche e con toni concilianti, alla fine si potrebbe arrivare a una soluzione simile a quella che regola i rapporti tra Ue e alcuni Paesi scandinavi, ossia alla creazione di un mercato ad hoc in cui, di fatto, sul piano economico e commerciale i rapporti tra continente e Uk resteranno pressoché inalterati. Diversamente, se si andrà allo scontro diretto e se gli spazi per posizioni concilianti dovessero essere bruciati, l’isolamento inglese potrebbe diventare una conseguenza dell’exit di cui potrebbero avvantaggiarsi i Paesi dell’Unione. Anche sul piano legislativo. Oggi, infatti, la lex mercatoria che vige nel sistema economico finanziario europeo è fortemente influenzata dalla centralità della piazza londinese, nelle dinamiche di business. Se ciò dovesse cambiare, allora ci potrebbe essere spazio anche per un rinnovamento delle consuetudini giuridiche su cui si basano i rapporti commerciali tra i player attivi nel continente con la riscoperta e la valorizzazione di altre culture giuridiche a cominciare da quella italiana.

Sempre dal modo in cui sarà gestita l’exit, dipende anche l’operatività di molte delle sedi inglesi degli studi legali italiani. Se il principio di libera prestazione dei servizi non dovesse essere confermato dai trattati che regoleranno i rapporti tra Inghilterra e Unione Europea, gli avvocati italiani che vorranno continuare a esercitare a Londra dovranno probabilmente acquisire anche il titolo di solicitor (mentre molti colleghi inglesi hanno già avviato le pratiche per iscriversi alla Law society irlandese per poter continuare a operare nel continente). Con tutta probabilità, d’ora in avanti, avere una stabile organizzazione sul suolo inglese sarà molto più difficile. Buono per chi c’è già. Peccato per chi ha aspettato troppo. Ma una domanda resta: servirà ancora?

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In sommario
 
Agorà
FIELDFISHER APRE IN ITALIA CON 21 SOCI
ICBPI, BERNABÈ È PRESIDENTE
MARTELLINO E MACCHIAROLI GENERAL COUNSEL DI AVIO E AVIO AERO
DELFINO WILLKIE FARR & GALLAGHER AFFIDA L’EMPLOYMENT A BERNARDO
CATANZARO È IL NUOVO DIRETTORE GENERALE DI BNP PARIBAS SECURITIES SERVICES
SACE, ALESSANDRO DECIO DIVENTA AD
MARIANI ALLA GUIDA DEL TEAM CONSTRUCTION DI SIMMONS & SIMMONS
UBS ETF SI RAFFORZA CON FRANCESCO BRANDA
DE LORENZI ALLA GUIDA DEL DIPARTIMENTO LEGALE DI KARTELL
PETRINI: «I BILANCI NON BASTANO, SERVE PIÙ ETICA»
RUN FOR T, NCTM TRASFORMA LO SPORT IN UN’OPERA D’ARTE
 
 
Il barometro del mercato
CORNELIANI A INVESTCORP, LA MODA FA GOLA AI CAPITALI STRANIERI
Gattai e Gatti Pavesi Bianchi nell’operazione. Intanto nell’energy Orrick, Chiomenti e BonelliErede seguono la vendita degli impianti eolici di Iberdrola. Gop con Leonardo–Finmeccanica nella firma dell’accordo con Rosneft
 
 
Work in progress
JUVARA: «ORA CI RAFFORZEREMO NEL CORPORATE M&A» 
Il managing partner di Norton Rose Fulbright a Mag: «Il 2015 è stato un anno positivo, ma il mercato resta difficile». Lo studio è cresciuto del 15% in termini di fatturato
 
 
Faccia a faccia
FRESHFIELDS E L’ELOGIO DELL’EFFICIENZA
Costi ridotti del 21% negli ultimi tre anni. Mentre il fatturato, racconta Nicola Asti a MAG, «è cresciuto del 13%». «Siamo in un buyer’s market e dobbiamo agire di conseguenza». L’Italia resta un «mercato di riferimento per lo studio»
 
 
Punti di vista
GRANDE STEVENS APRE A LONDRA
E continua a crescere in Italia. Inaugurata la sede della City con l’ex Charles Russell, Vincenzo Lanni. Mentre a Milano nella practice di corporate finance arriva Daniele Bonvicini e in quella tax, il salary Euplio Iascone.
 
 
Numeri uno
POTERE È FEMMINILE
Ecco le 30 avvocate protagoniste dell’ultimo anno di business negli studi legali d’affari e in azienda
 
 
Focus
DONNE IN BANCA? SÌ, MA NON FANNO CARRIERA
Solo una su 10 è dirigente. Ma la percentuale delle professioniste presenti nei board è cresciuta del 21% dal 2003 al 2016. Lo evidenzia la ricerca di Oliver Wyman
 
 
Follow the money
SE LONDRA NON È PIÙ LO STARGATE D’EUROPA
di laura morelli
 
 
Stakeholder
PROXY, SODALI E MORROW ALLA CONQUISTA DEL MERCATO USA
Le due società hanno dato vita a un colosso da 600 clienti in 30 Paesi e 5 mila miliardi di valore. Un’operazione realizzata con l’aiuto di Fidia Holding, diventata secondo azionista del gruppo
 
 
Periscopio
BIRD & BIRD INVENTA IL GENERAL COUNSEL… VIRTUALE
Galimberti: «Per un servizio come questo è facile stabilire in anticipo la tariffa oraria, che può anche essere fissa a prescindere dalla seniority o dal Paese da cui il professionista presta la consulenza». Ecco chi lo usa e perché
 
 
Obiettivo finance
LA RICETTA ANTICRISI DI FINEUROP SODITIC
Una media di oltre 10 deal l’anno. La società ha integrato le diverse practice e si è adattata ai cambiamenti del mercato. Ora il gruppo cavalca la ripresa dell’m&a e guarda all’estero
 
 
Confronti
L’INNOVAZIONE IN UNA APP
Parlano i notai Genghini e Guadagno che hanno dato vita a un’applicazione che consente ai clienti di seguire in tempo reale lo stato delle loro pratiche
 
 
Diverso sarà lei
L’ITALIA SENZA I MIGRANTI È UN PAESE DELL’ALTRO MONDO
di silvia pasqualotto
 
 
Food&Business
MASI, IL VINO E LA FINANZA
Il presidente Boscaini a MAG: «Gli investitori hanno capito il nostro mondo». Il 90% del fatturato viene realizzato all’estero. E il titolo, con un Ebitda del 30%, è tra i più appetibili dell’Aim
 
 
Kitchen confidential
LUME, TAGLIENTI E MB AMERICA PUNTANO SULLA PERIFERIA
Il nuovo ristorante dello chef ex Trussardi nasce nel complesso industriale W37 della società di investimenti. L’obiettivo è valorizzare l’area secondo il modello dei distretti Usa
 
 
Legalcommunity Corporate m&A Awards 2016
FUSIONI E ACQUISIZIONI TRAINANO IL MERCATO
a cura di vincenzo rozzo
 
 
Istruzioni per l’uso
PICCOLO GALATEO RELAZIONALE PER AVVOCATI AL TEMPO DI INTERNET
di mario alberto catarozzo
 
 
Le tavole della legge
SUFFRAGIO, STASERA SI CENA AL MERCATO
di giacomo mazzanti
 
 
aaa cercasi
La rubrica Legal Recruitment by legalcommunity.it registra questa settimana 16 posizioni aperte, segnalate da 10 studi legali: Accinni, Bacciardi and Partners, BonelliErede, Cba, CMS, Dentons, La Scala Studio Legale, Nctm, Russo De Rosa Associati e Studio Panato – Dottori Commercialisti.
I professionisti richiesti sono in totale 24 tra praticanti, professionisti junior, giovani avvocati, junior and senior assistant, trainee, associate e collaboratori.
Le practice di competenza comprendono diritto societario, commerciale, contenzioso civile e societrario, diritto tributario, international litigation, banking & finance, tax, real estate, corporate m&a, civile, antitrust e giudiziale, consulenza tributaria e societaria.
 
 
L’intruso
10 ANNI DI LMS

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