Avvocati d’affari e rappresentazione della nuova leadership

di nicola di molfetta

 

Ogni anno, il primo numero di novembre del nostro MAG ospita lo speciale sull’Avvocato dell’Anno. L’edizione di questo 2020 ha una peculiarità che forse è il caso di mettere in evidenza. Partiamo da un dato: l’età media dei professionisti selezionati è pari a 56 anni. Cosa significa? Che quella che vediamo rappresentata nelle pagine seguenti è la generazione che per i prossimi 15-20 anni gestirà l’evoluzione e lo sviluppo del settore. Una “nuova generazione” di leader che ha raggiunto la piena maturità.

Il fatto che questo dato coincida con uno degli anni più difficili che il mondo ha dovuto affrontare dal secondo dopoguerra in poi è un altro dato di grande rilevanza. Perché dimostra che a certificare la raggiunta maturità non è solo il dato anagrafico ma anche un test storico. Una prova da cui si comprende chiaramente come questa “nuova generazione” di business lawyer nazionali sia profondamente differente da quella che li ha preceduti e che, in molti casi, li ha formati.

La prova di resilienza data difronte alla tragedia del Covid 19 e all’impatto che l’emergenza sanitaria ha avuto sulla quotidianità del lavoro è stata la più grande testimonianza del cambiamento raggiunto.

Già negli anni scorsi mi era capitato di sottolineare il concetto di dimensione collettiva, quale principio per leggere la nuova forma studio che si stava affermando. Il tutto, però, si inseriva in un contesto di ripresa e in molti casi di crescita ed espansione.

L’impegno (per nulla scontato) profuso dalla stragrande maggioranza degli studi legali d’affari a tutela delle persone che li costituiscono e che li rendono capaci di stare sul mercato, ha dimostrato che l’attenzione alla dimensione umana della professione resta massima ed è essenziale anche in un’epoca che vede queste strutture trasformarsi in organizzazioni aperte alla tecnologia e all’approccio imprenditoriale.

Il turbo individualismo del passato è finito. L’assioma che un avvocato vero è un professionista solo (ovvero capace di bastare a se stesso) è tramontato.

I grandi studi (che siano mega strutture da centinaia di avvocati o micro boutique di super specialisti) sono realtà collettive con persone che svolgono ruoli diversi e tutte allo stesso tempo essenziali al raggiungimento del successo sul mercato.

La professione, oggi e sempre più in futuro, si organizzerà in strutture dove ruoli e responsabilità esistono e sono distribuite in una gerarchia che però non sarà più statica e immutabile.

Ci saranno sempre delle figure di spicco? Certo! Ma saranno parte di un gruppo. Espressione di una cultura professionale. Rappresentanti di un’organizzazione capace di nutrire e valorizzare i talenti.

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nicola.dimolfetta@lcpublishinggroup.it

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