AVVOCATI AVVOLTOI, IL CNF ATTACCA I MEDICI DELL’AMAMI

Il processo (mediatico) all'avvocatura apre un altro fronte: quello dello scontro con i medici e alcune delle associazioni che li rappresentano. Fa discutere lo spot confezionato dalla A.M.A.M.I. intitolato Medici-Pazienti-Avvoltoi. L'iniziativa di Amami (Associazione medici ingiustamente accusati di malpractice) ha ottenuto il patrocinio del Ministero della Sanità. Il video non li nomina mai. Ma il riferimento agli Avvocati-Avvoltoi non è difficile da cogliere nel testo che viene letto tra le immagini che rappresentano il rapace pennuto.
L'operazione mediatica nasce, tra l'altro, dalla considerazione di un dato: una ricerca dell’Università Cattolica di Roma ha dimostrato, in base a dati forniti dalla Procura (numero delle denunce, esito delle indagini e dei processi), che «il 99% per cento dei medici che finiscono sotto inchiesta (sono i cosiddetti casi di malasanità che spesso fanno tanto rumore), in realtà viene dichiarato innocente al termine delle indagini senza neppure dover affrontare un processo».
«Vogliamo una Sanità che che non sia vittima del contenzioso esasperato e strumentale. Bisogna restituire dignità al medico e serenità al paziente» ha dichiarato Maurizio Maggiorotti, chirurgo ortopedico e presidente di A.M.A.M.I. Ma agli avvocati, questo ennesimo attacco mediatico non è andato giù.
Con una nota diffusa il 25 febbraio, il Consiglio nazionale forense (Cnf) presieduto da Guido Alpa ha annunciato formale diffida rivolta all'associazione di Maggiorotti per ottenere il ritiro dal web e da ogni altro canale dello spot. Il Cnf ha chiesto anche al ministero della Salute di prendere «immediatamente le distanze dallo spot … e di assumere tutte le iniziative necessarie ad affermare la propria estraneità e inconsapevolezza con riguardo a un'iniziativa pubblicitaria in cui gli avvocati sono rappresentati alla stregua di avvoltoi incuranti della salute dei cittadini».
L'episodio, l'ennesimo, di attacco mediatico alla categoria (solo poche settimane fa era riecheggiata sui giornali la frase di Davide Serra che aveva definito le toghe italiane un «cancro» per il Paese) viene biasimata senza mezzi termini dal Cnf che la definisce volgare e diffamatoria. Per questo, l'organo di massima rappresentanza dell'avvocatura,  ha fatto sapere che si riserva di procedere in tutte le «opportune sedi penali e civili».

PER FARVI UN'IDEA, GUARDATE LO SPOT. QUI IL LINK.

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