Assemblea Tim, il Tribunale di Milano dà ragione a Vivendi
Con ordinanza pubblicata stamani, accogliendo i ricorsi d’urgenza proposti da Vivendi e dal consiglio di amministrazione di Telecom Italia Mobile (TIM), il Tribunale di Milano ha sospeso la delibera con cui il collegio sindacale di quest’ultima società aveva integrato l’ordine del giorno dell’assemblea ordinaria che si terrà il 24 aprile 2018, inibendo di deliberare la sostituzione degli amministratori con metodi non conformi allo statuto sociale.
La Sezione Imprese del Tribunale di Milano (dottoressa Elena Riva Crugnola) ha statuito che le dimissioni rassegnate dalla maggioranza degli amministratori di TIM comportano la decadenza dell’intero organo amministrativo (cosiddetti clausola “simul stabunt, simul cadent”), rendendone necessario il rinnovo integrale con il meccanismo del voto di lista previsto dalla legge e dallo statuto sociale.
Dovrebbe tenersi, quindi, l’assemblea del 4 maggio 2018 che Elliott aveva pubblicamente dichiarato di ritenere superflua e che, invece, dovrà deliberare sulla nomina di tutti gli amministratori di TIM.
Oltre che dai propri legali interni, avvocati Frédéric Crépin e Caroline Le Masne De Chermont, Vivendi è stata assistita da Chiomenti (con Filippo Modulo, Andrea Bernava, Silvio Martuccelli e Marco Maugeri) e da Cleary Gottlieb (con Giuseppe Scassellati, Ferdinando Emanuele, Paolo Rainelli e Roberto Argeri).
Il consiglio di amministrazione di TIM è stato assistito dagli avvocati Francesco Gatti, Carlo Pavesi, Luigi Arturo Bianchi e Stefano Verzoni dello studio Gatti Pavesi Bianchi assieme al professor Andrea Zoppini.
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