Ashurst Perkins Coie e il consolidamento di un mercato sempre più concentrato
Nel 2026 vedrà la luce Ashurst Perkins Coie, uno dei nuovi giganti globali del mercato dei servizi legali. È il risultato della combinazione di due studi storici – Ashurst e Perkins Coie – che hanno annunciato un ambizioso progetto di fusione concepito per unire capacità, geografie e culture in un’unica piattaforma globale. La nuova law firm nascerà come top-20 a livello mondiale e rappresenterà una delle operazioni più significative nella trasformazione dell’industria legale contemporanea.
Ashurst Perkins Coie: la nascita di un nuovo colosso
Nel comunicato congiunto, le due firm parlano di una “combination of equals” pensata per creare una struttura altamente integrata, capace di offrire competenze settoriali profonde e una rete globale realmente connessa.
Perkins Coie porta con sé una forte specializzazione nel settore tecnologico—corporate, IP, litigation, privacy, fintech, environmental, life sciences—mentre Ashurst aggiunge una consolidata eccellenza nell’innovazione legale, nelle transazioni cross-border e nei settori energia, infrastrutture, servizi finanziari e real estate.
Il nuovo studio nascerà con:
- 52 uffici in 23 Paesi
- hub principali a Seattle, Londra, Sydney e New York
- una presenza rafforzata nei centri finanziari di Bruxelles, Dubai, Francoforte, Hong Kong, Parigi, Seoul, Shenzhen, Singapore e Tokyo
- 3.000 avvocati, di cui oltre 450 riconosciuti da Chambers and Partners, un dato che colloca il nuovo player al quarto posto al mondo per numero di professionisti classificati.
Dal punto di vista finanziario, la combinazione poggia su performance solide da parte di entrambi gli studi, che hanno già investito pesantemente in tecnologie avanzate—including sistemi AI proprietari—con l’obiettivo dichiarato di trasformare non solo la propria operatività interna, ma anche la capacità di supportare i clienti in una fase di profondo cambiamento globale.
La governance del nuovo soggetto, Ashurst Perkins Coie, sarà affidata ai due Global Co-CEOs, Bill Malley e Paul Jenkins, garantendo continuità e visione a lungo termine.

Le fusioni che hanno ridisegnato il mercato globale: verso una “global elite”
La nascita di Ashurst Perkins Coie si inserisce in un trend ormai evidente: la creazione di un’élite di law firm globali capaci di operare in maniera integrata su scala planetaria. Negli ultimi anni, alcune fusioni hanno segnato un punto di svolta, ridefinendo struttura, perimetro e ambizione delle grandi firm internazionali.
A&O Shearman: un nuovo archetipo di studio integrato UK-USA
Annunciata nel 2023 e completata nel 2024, la fusione tra Allen & Overy (Regno Unito) e Shearman & Sterling (Stati Uniti) ha dato vita a A&O Shearman, una delle operazioni più simboliche della nuova fase del mercato. Con:
- 3.900 avvocati
- quasi 800 partner
- 49 uffici
- ricavi combinati stimati in 3,4 miliardi di dollari
A&O Shearman è stata presentata come la prima law firm veramente integrata con piena capacità in diritto statunitense, inglese e locale. Una configurazione pensata per rispondere alle esigenze dei clienti globali nelle aree altamente regolamentate e ad alta intensità di capitale.
HSF Kramer: un polo transatlantico da oltre 2 miliardi
Nel 2025, un’altra fusione storica ha accelerato la concentrazione del mercato: Herbert Smith Freehills e Kramer Levin hanno approvato una combinazione che ha portato alla nascita di HSF Kramer.
I numeri sono significativi:
- 2.700 avvocati
- oltre 630 partner
- ricavi previsti superiori a 2 miliardi di dollari
- un unico profit pool integrato, uno degli indicatori più solidi di vera fusione operativa
La nuova firm si posiziona come un attore strategico per i settori tech, energetico, infrastrutturale e finanziario, replicando un modello che ricorda quello delle grandi firm multidisciplinari del mondo dei servizi professionali.
Perché sta accadendo? Le spinte verso la concentrazione
Queste fusioni non sono un fenomeno isolato. Rispondono a una serie di dinamiche strutturali che stanno trasformando il settore:
1. Globalizzazione delle attività economiche
Le imprese operano ormai in catene del valore distribuite, con esigenze legali che attraversano giurisdizioni e regimi normativi differenti. La domanda per servizi legali integrati, coerenti e continui è in forte crescita.
2. Pressione competitiva e necessità di scala
Nei grandi deal transfrontalieri, nella regolazione finanziaria, nella compliance e nel contenzioso multilivello, la complessità richiede infrastrutture legali molto più robuste di quanto possano offrire studi nazionali o regionali.
3. Tecnologia e investimenti in AI
Gli investimenti in intelligenza artificiale, e più in generale in piattaforme digitali, sono ormai imprescindibili ma costosi. Solo i gruppi globali riescono a raggiungere massa critica sufficiente a finanziare innovazione continua.
4. Crescente domanda di talenti
La competizione per i migliori avvocati è globale. Le mega-firm offrono percorsi di carriera internazionali, infrastrutture avanzate e compensi più competitivi, attirando professionalità top-tier.
Quali impatti avrà questa concentrazione?
La creazione di pochi, potentissimi poli globali potrebbe avere profonde conseguenze:
Per il mercato
- Consolidamento dell’offerta: i grandi studi assorbiranno clienti globali, lasciando alle firm di medie dimensioni una competizione più serrata sulle nicchie o sui mercati locali.
- Aumento delle tariffe nelle pratiche ad alto valore, spinto dai costi crescenti della tecnologia e dalla scarsità di talenti senior.
Per i clienti
- Maggiore continuità transfrontaliera, ma allo stesso tempo:
- rischio di minore concorrenza in alcuni segmenti, con meno alternative realmente globali.
Per gli avvocati
- Opportunità ampliate sul piano internazionale, ma anche:
- pressione crescente sui modelli di performance
- rischio di omologazione delle culture professionali.
Verso una nuova mappa globale dei servizi legali
La fusione tra Ashurst e Perkins Coie rappresenta l’ultimo tassello di una trasformazione più ampia: la nascita di un’élite globale di studi legali capaci di operare con la stessa scalabilità, integrazione e potenza finanziaria delle multinazionali che assistono.
A&O Shearman, HSF Kramer e Ashurst Perkins Coie indicano una direzione chiara: il futuro del mercato legale sarà dominato da pochi giganti, altamente integrati, tecnologicamente avanzati e con una presenza capillare nei principali hub economici del mondo.
La domanda chiave per il prossimo decennio sarà se questa concentrazione porterà maggiore efficienza e qualità, o se rischierà di ridurre la pluralità e la concorrenza che hanno sempre caratterizzato la professione legale. Una sfida che coinvolge studi, clienti, regolatori, professionisti e che ridefinirà, inevitabilmente, la mappa del diritto globale degli affari.



