Art.20 TUR, DLA Piper vince anche in Cassazione
Con la sentenza n. 25071/2021 del 16 settembre la Corte di Cassazione ha aderito ai dettami della Corte Costituzionale, che lei stessa aveva interpellato, chiudendo definitivamente la controversia sull’interpretazione dell’art. 20 del Testo Unico di Registro (TUR). La vicenda portava con sé – collegato a questa causa pilota – un ampio contenzioso, stimato complessivamente ancor oggi in oltre un miliardo di euro, e grande incertezza nel mondo M&A, legata alla possibile riqualificazione da parte dell’amministrazione finanziaria delle operazioni di riorganizzazione societaria in cessioni di azienda.
La decisione è stata presa dal collegio che aveva rimesso la questione alla Corte Costituzionale e che ha portato alla storica sentenza n. 158/2020. I giudici hanno colto anche l’occasione per fissare alcuni ulteriori e fondamentali paletti nella relazione tra abuso del diritto/elusione e art. 20 del TUR.
Oltre agli effetti sui contenziosi in essere, riguardo ai quali si stanno registrando i primi annullamenti in autotutela e rinunce alle liti da parte dell’amministrazione finanziaria, si tratta di una pagina fondamentale anche per la certezza del diritto pro-futuro nelle operazioni di M&A, che non scontano più l’incertezza connessa ai rischi di riqualificazione dei c.d. “share deal” in “asset deal”, con conseguente applicazione dell’imposta di registro in misura proporzionale (con aliquota almeno pari al 3%) invece che fissa (oggi pari a 200 euro).
Lo studio legale DLA Piper ha rappresentato la società, una multinazionale francese, in tutte le fasi del contenzioso, dai gradi di merito, alla Cassazione, alla Corte Costituzionale e poi ancora davanti alla Cassazione, con il team di contenzioso fiscale coordinato dal partner Antonio Tomassini (nella foto a sinistra) e composto dai partner Christian Montinari (nella foto al centro) e Andrea Di Dio (nella foto a destra), coadiuvati dalla tax director Aurelia Daniela Casali e dall’avvocato Giulia Isabella Valenzi.