Architettura: Bonetti Delia ottengono sospensione del numero chiuso
Michele Bonetti e Santi Delia, soci fondatori dell’omonimo studio legale, hanno ottenuto la sospensione innanzi al TAR Lazio dei provvedimenti del Ministero dell’Istruzione che impongono il “numero chiuso” per l’accesso al corso di laurea di Architettura.
Il Tribunale, ha dichiarato la sospensione del numero programmato perché “la soglia” impedisce l’attuazione del diritto allo studio (ex articolo 34 della Costituzione), “nonché la piena allocazione delle risorse secondo la potenziale ricettività delle strutture universitarie”. Secondo il T.A.R. del Lazio “deve riaffermarsi il principio, secondo cui il cosiddetto “numero chiuso”, per l’accesso a facoltà universitarie, risponde alla mera necessità di contenere le immatricolazioni, in presenza di un numero di aspiranti superiore alle capacità formative degli Atenei, senza che le prove selettive previste costituiscano titolo ulteriore, rispetto al diploma di scuola secondaria superiore, quale titolo di studio necessario e sufficiente per l’accesso all’Università, a norma dell’art. 6 del D.M. 22 ottobre 2004, n. 270 (cfr. in tal senso Cons. Stato, Ad. Plen., 28 gennaio 2015, n. 1”. “Il limite numerico, imposto per le immatricolazioni in alcune facoltà”, è ritenuto “ragionevole solo ove finalizzato a non superare le predette capacità formative, tenuto conto del diritto allo studio, tutelato dall’art. 34 della Costituzione”, mentre, “nel caso di specie, il limite di punteggio pari a 20, imposto dall’art. 5 del D.M. n. 337 del 2018 risulta non ragionevole, nella misura in cui impedisca la copertura dei posti disponibili presso gli Atenei”.
Grazie a tale vittoria, il Ministero dovrà ammettere tutti i 1.763 studenti evitando che le aule delle facoltà di Architettura rimangano semivuote. Il Tribunale regionale del Lazio, partendo dal caso di Roma Tre, ha disposto di far riaprire le graduatorie per tutti i 1.763 studenti esclusi sul territorio nazionale (sono studenti italiani ed europei, ambiscono ai cosiddetti “posti comunitari”) anche ai soggetti che avevano ottenuto un punteggio inferiore alla soglia minima di ammissione.