Appalti, P.MMS Legal vince per RFI al TAR Lazio

P.MMS Legal, con Massimiliano Mangano, ha difeso con successo di Rete Ferroviaria Italian (RFI) al TAR Lazio, Roma, Sez. III dal ricorso proposto dal Consorzio Servizi Integrati (CSI) per l’annullamento del provvedimento di aggiudicazione della procedura DAC.0212.2021, indetta da RFI per “l’affidamento dei servizi di pulizia e mantenimento del decoro in locali e aree aperti al pubblico e non (comprensivi i servizi igienici) dislocati nell’area Sicilia orientale”, con base d’asta pari a circa 4,3 milioni di euro.

Il TAR, con la sentenza n.62 del 3 gennaio 2023, ha in primo luogo dichiarato l’inammissibilità del ricorso, poiché quando la violazione dei principi che informano le procedure di evidenza pubblica risulta già immediatamente evidente e percepibile al momento dell’indizione della gara – come nel caso di specie, in quanto secondo la prospettazione della parte ricorrente sarebbe stato illegittimamente precluso il confronto concorrenziale con riguardo agli aspetti qualitativi del servizio messo a gara – posporre l’impugnazione del bando fino al momento dell’aggiudicazione non solo non risulta coerente, ma si pone anche in contrasto con il dovere di leale collaborazione e con i principi di economicità dell’azione amministrativa e di legittimo affidamento, immanenti anche nel procedimento amministrativo che governa le procedure evidenziali.

IL TAR ha ad ogni modo affermato che nella fattispecie in esame non era possibile ravvisare alcuna macroscopica illogicità, irragionevolezza e irrazionalità nei criteri adottati da RFI, che per converso risultano legittimi, anche sotto il profilo della trasparenza e intellegibilità, non potendosi condividere la prospettazione di CSI secondo la quale le prescrizioni del bando impedirebbero lo svolgimento di un effettivo confronto concorrenziale sugli aspetti qualitativi dell’offerta, con appiattimento dello stesso esclusivamente sugli aspetti di carattere quantitativo (monte ore offerto rispetto al monte ore mandato in gara).

Il TAR ha altresì dichiarato tardive le censure mosse avverso le prescrizioni del bando inerenti l’applicazione di un determinato CCNL, avendo CSI sostenuto che le stesse gli avrebbero impedito di formulare una offerta competitiva, ma per tale ragione da ritenersi immediatamente lesive e come tali da doversi impugnare a far data dalla pubblicazione della lex specialis.

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