ALITALIA, TUTTI GLI AVVOCATI DELLA LETTERA DELLA SVOLTA
Il percorso di avvicinamento per la fusione tra Alitalia Cai e la compagnia di bandiera degli Emirati Arabi Uniti, Etihad compie un passo decisivo. Gli avvocati di Dla Pier, supportati da un team di Chiomenti, hanno lavorato a ciclo continuo negli ultimi cinque giorni. E alla fine hanno chiuso la tanto attesa lettera di risposta all'ultima offerta arrivata dalla Magliana che, nell'operazione, è affiancata da Bonelli Erede Pappalardo.
Politici, parti e consulenti sono concordi nel considerare il passo avanti del primo giugno come quello decisivo per l'accordo che darà vita a quella che potremmo definire Alihad.
Sono 18 gli avvocati che hanno seguito ogni fase della trattativa e che hanno portato a casa questo fondamentale risultato. Il team più numeroso è quello schierato da Dla Piper che ha visto impegnata soprattutto la sede italiana dello studio anglo americano. Coordinatori dell'operazione sono stati i soci Matteo Mancinelli e Michael Bosco (nella foto). Al loro fianco, sempre del dipartimento corporate, hanno agito il senior associate Leonida Cagli e gli associate Giovanni Salatiello e Francesca Daniele.
L'operazione ha coinvolto anche altri sei gruppi di lavoro dello studio guidati rispettivamente da Nino Lombardo (restructuring), Fabio Elefante (regulatory), Giangiacomo Olivi (Ipt), Stefano Modenesi e Bruno Giuffrè (litigation), Francesca Sutti (competition) e Fabrizio Morelli (employement).
Al deal hanno poi collaborato anche alcuni professionisti delle sedi di Londra, Jon Hayes e Mark Franklin (quest'ultimo esperto in aviation) e di Bruxelles, Alexandra Kamerling.
Etihad è stata assistita anche da un team di Chiomenti, entrato in pista in seconda battuta coordinato dagli angloamericani. Per Chiomenti hanno agito il managing partner Carlo Croff, Michele Carpinelli, Filippo Modulo e Filippo Cecchetti per gli aspetti corporate, Annalisa Reale e Manuela Sanzo per quelli di employment e l'of counsel Stefania Bariatti e Matteo Farneti che hanno seguito i profili sugli aiuti di stato.
Sul versante italiano, invece, la trattativa è stata condotta per Alitalia dallo studio Bonelli Erede Pappalardo e in particolare dai soci Sergio Erede, Stefano Cacchi Pessani e Gianpiero Succi.
Il numero uno della società araba, James Hogan, si è detto confidente rispetto alla possibilità di «raggiungere la positiva conclusione della transazione proposta ad Alitalia». Inoltre ha aggiunto: «Una partecipazione azionaria in Alitalia sarà utile non solo alle due compagnie, darà più scelta e maggiori opportunità di viaggio da e per l'Italia». Da Alitalia traspare soddisfazione. L'amministratore delegato Gabriele Del Torchio ha confermato che quella con Etihad «è un'eccellente prospettiva. Questo investimento assicurerà una stabilità finanziaria». Secondo il presidente Roberto Colaninno «Etihad rappresenta per Alitalia un partner strategico ideale per rafforzare le prospettive di crescita a lungo termine della compagnia».
Etihad è disponibile a investire fino a 550 milioni di euro, a patto che le banche rinuncino a buona parte del debito. L'investimento verrà fatto non nell'attuale Alitalia-Cai ma in una nuova compagnia. Etihad acquisirà tra il 45% e il 49% del capitale della "new company", la Cai avrà la maggioranza azionaria. Una parte dell'investimento di Etihad verrà destinato all'acquisto di una partecipazione in Alitalia Loyalty, la società scorporata da Alitalia-Cai all'inizio del 2013 che contiene le attività a premio per i clienti più fedeli (Mille miglia): quanto ne comprerà è oggetto della trattativa. Tuttavia non è escluso che Etihad possa acquisire la maggioranza di quello che è tra i pezzi più pregiati di Alitalia. Purché l'Unione europea autorizzi l'operazione. Le parti si sono date un mese per chiudere il deal.