ALITALIA ETIHAD E IL NODO CONTENZIOSI

Alitalia Etihad, il matrimonio s’ha da fare. Forse. Le voci che si rincorrono sullo stato d’avanzamento dei lavori che vedono in prima linea Sergio Erede (fondatore di Bonelli Erede Pappalardo) per la compagnia guidata da Gabriele Del Torichio e Roberto Colannino, e la società di Abu Dhabi assistita da Federico Sutti, a capo dell’Emea di Dla Piper, vedono alternarsi accelerazioni e frenate.
Così, mentre sul fronte italiano si percepisce una certa pressione per chiudere la partita con il nuovo potenziale azionista di Cai, su quello emiratino domina la prudenza e la ponderazione di ogni passo da compiere.
Pochi giorni fa, a Berlino, l'amministratore delegato di Etihad, James Hogan ,è stato molto chiaro sul punto: «Non c'è in progetto di fare un annuncio alla fine di questo mese».
Tra le questioni oggetto dell’attenta valutazione dei potenziali soci emiratini ci sono anche i numerosi contenziosi legali che Alitalia Cai ha sul groppone.
A evidenziarli è stato un report di Pwc, battezzato Project Angel, i cui contenuti sono stati rivelati dal quotidiano la Repubblica.
Ebbene, sul tavolo di Alitalia ci sono la bellezza di 2.700 cause con richieste di danni per 470 milioni di euro. Le risorse messe a bilancio come riserva legale, invece, ammonterebbero ad appena 1,4 milioni.
Di questi 470 milioni, 293 sono collegati alla vicenda del mancato salvataggio di Windjet, anche se, nello specifico, Alitalia è certa di essere dalla parte della ragione e quindi non teme di soccombere in giudizio.

Nell’elenco, poi, c’è una richiesta di danni per 120 milioni da parte di Toto, ex patron di Air One; un’altra da 14 milioni presentata da Aeroporti di Roma e una serie di contenziosi con i dipendenti.
Si è risolto, invece, con un patteggiamento da 38 milioni, il contenzioso con l'Agenzia delle Entrate che aveva chiesto 300 milioni per il leasing delle società irlandesi.

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