Advant Nctm, sul mercato senza scorciatoie: integrazioni mirate e governance trasparente

di nicola di molfetta

Negli ultimi anni anni, Advant Nctm ha lavorato con metodo, scegliendo di crescere senza scorciatoie. Nessuna fusione forzata, nessuna aggregazione dettata solo dai numeri, ma la costruzione paziente di un DNA indipendente. Oggi, come racconta il senior partner Paolo Montironi a MAG, lo studio è entrato in una fase ulteriore: «Abbiamo avviato un percorso di integrazione mirata, con l’obiettivo di rafforzare le nostre competenze e dare ai clienti un’offerta specialistica e completa. Non ci interessa aumentare il fatturato con operazioni fini a se stesse, ma portare a bordo professionisti capaci di crescere insieme a noi».

Una strategia che segna il passaggio alla piena istituzionalizzazione, in un mercato legale italiano sempre più complesso e competitivo.

Integrazioni mirate, non fusioni a tavolino

Il biennio 2023-2024 ha visto una serie di ingressi significativi, che hanno trasformato practice in veri e propri dipartimenti autonomi. A Genova, con la integrazione dello studio Berlingieri, lo studio ha rafforzato la propria competenza nell’area del nel diritto marittimo e ha stabilito una nuova presenza territoriale in aggiunta a quelle di Milano e Roma. L’area energia e infrastrutture è al centro dell’operazione con cui lo studio ha portato in squadra il socio Piero Francesco Viganò (ex Gitti & Partners), così come il Restructuring è stato il focus del lateral hire di Juri Bettinelli (ex A&O). Sul fronte fiscale e del fund formation è arrivato Emidio Cacciapuoti, per operare anche in sinergia con il private equity, mentre l’area penalistica è stata integrata con gli arrivi di Luigi Orsi e, successivamente, di Raffaella Quintana, esperta di compliance e diritto penale (ex Dla Piper). E sempre tra le operazioni più recenti, non possiamo non citare l’integrazione, per il regulatory finanziario, della boutique Zitiello Associati; per l’area del lavoro l’integrazione tutta romana con lo studio Boursier Niutta, dopo l’ingresso di Patrizio Bernardo (ex Delfino e Assocciati Willkie Farr & Gallagher) a Milano; e da ultimo l’arrivo di Luca La Barbera, ex Accenture, in concomitanza con l’avvio (all’interno del Tax) della nuova area dedicata al regime di adempimento collaborativo (cooperative compliance) e alla gestione proattiva del rischio fiscale delle imprese (LEGGI QUI).

Il filo conduttore? L’età e l’attitudine dei professionisti: «Cerchiamo soci tra i 40 e i 50 anni, con un potenziale di sviluppo e l’ambizione di crescere, non solo all’interno della loro practice ma anche nella visibilità sul mercato. Vogliamo che i nostri team siano riconoscibili e in grado di dialogare con i clienti come interlocutori forti e autonomi».

L’obiettivo è consolidare un modello di one-stop-shop in grado di coniugare profondità specialistica e approccio trasversale.

Governance come chiave di stabilità

Se c’è un elemento che distingue Advant Nctm, è la sua governance. Montironi ne parla con orgoglio: «Il nostro sistema di profit-sharing è razionale, comprensibile, trasparente ed equo. È questo che rende le integrazioni più semplici: non servono lunghe trattative, perché le regole sono chiare e non negoziabili».

Il modello di remunerazione si basa su medie triennali, per premiare i trend e non le fluttuazioni occasionali. Accanto alla meritocrazia, però, c’è un forte senso di solidarietà interna: «Il mercato si sta spostando dalle personalità carismatiche alle organizzazioni. Noi ci siamo preparati a questo passaggio per tempo, costruendo una struttura che non dipende dai singoli. È un approccio che garantisce sicurezza ai soci e stabilità ai clienti».

Lo studio lavora anche per diffondere l’avviamento internamente, riducendo la dipendenza dall’origination individuale. Un tassello fondamentale in vista del ricambio generazionale: «Vogliamo che il passaggio di consegne avvenga in modo non traumatico, con la nuova generazione pronta a gestire operativamente e strategicamente lo studio. La continuità è un valore anche per chi ci sceglie come consulente».

Un mercato sfidante, tra AI e private equity

L’Italia resta un mercato particolare, caratterizzato da un tessuto di piccole e medie imprese che richiede approcci personalizzati e capacità di gestire molte operazioni contemporaneamente. Non sorprende che le insegne straniere continuino a guardare al nostro Paese con interesse, spinte dall’effervescenza del private equity e dalla diversità imprenditoriale delle PMI.

Ma è il futuro tecnologico a preoccupare e stimolare al tempo stesso. «L’intelligenza artificiale sarà un acceleratore dei processi e ridurrà le ore-uomo, ma richiederà professionisti molto più specializzati nel controllo e nel risk management. Avremo meno persone, ma molto più brave», ipotizza Montironi.

Un altro tema cruciale è la finanziarizzazione degli studi legali, con l’ingresso di fondi di private equity. «Se l’approccio non sarà speculativo, potrà rappresentare un’opportunità per dotare gli studi di mezzi finanziari con cui fare integrazioni e competere con i giganti anglosassoni. I target ideali sono gli studi di medie dimensioni, ben gestiti, con alta marginalità e modelli di business leggibili».

L’esperienza di Advant Verein

Sul piano internazionale, Nctm ha scelto di puntare sull’alleanza continentale Advant, lanciata quattro anni fa insieme a partner europei. Nonostante un avvio più complesso del previsto, in considerazione dell’ambizione di raggiungere un livello di effettiva integrazione nella delivery dei servizi ai clienti, il progetto ha retto: «È la dimostrazione che i presupposti erano validi. Oggi spingiamo per una maggiore convergenza nella delivery dei servizi, con l’obiettivo di presentarci come un soggetto unitario e competitivo». Montironi non lo dice, ma non c’è dubbio che Nctm possa giocare un ruolo di leadership nella rete, grazie alla propria struttura e al livello avanzato di expertise nel management interno: un fattore di attrattività anche per altri potenziali membri.

Prospettive e nuovi ingressi

Detto questo, i motori non si fermano. Nuove operazioni sono già in programma, con un’ulteriore integrazione prevista a breve. Nel frattempo, lo studio ha riorganizzato la propria presenza internazionale, chiudendo l’ufficio di Bruxelles dopo il pensionamento del socio residente e concentrando le attività sull’ufficio Advant nella capitale europea.

«La nostra crescita continuerà a essere coerente con il modello che ci siamo dati: istituzionale, trasparente, sostenibile. Crediamo che in un mercato che si sta allontanando dalle figure carismatiche per premiare le organizzazioni, questa sia la strada giusta», conclude Montironi.

Advant Nctm non corre dietro alle mode né alle scorciatoie. In un contesto italiano ed europeo in piena trasformazione, lo studio sembra avere un obiettivo chiaro: crescere senza perdere identità, con la convinzione che la stabilità interna sia il miglior vantaggio competitivo da offrire ai clienti.

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nicola.dimolfetta@lcpublishinggroup.it

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