Praticanti “bloccati”, l’AIGA: “Urgente la riforma dell’accesso alla professione”
L’AIGA – Associazione Italiana Giovani Avvocati, ha ribadito in un comunicato stampa la sua posizione nel dibattito sui meccanismi di accesso alla professione forense, all’esito della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del bando relativo alla sessione 2021 dell’esame di abilitazione.
L’associazione, nello specifico, ha ribadito “l’assoluta esigenza” di una riforma. “Esemplificativa di tale esigenza è la grave situazione di disagio che sono costretti a vivere centinaia di praticanti impossibilitati ad accedere all’attuale sessione d’esame, per non aver conseguito la compiuta pratica entro il 10 novembre.” Secondo l’AIGA sarebbe anacronistico lasciare che le tempistiche del procedimento di ammissione siano scandite dall’art. 19 comma 4 del regio decreto-legge 27 novembre 1933 n. 1578, il quale “impedisce di tenere conto degli eventi pandemici straordinari che hanno reso l’ultimo biennio un vero e proprio percorso ad ostacoli per lo svolgimento del tirocinio forense.”
L’appello è al Governo e del Ministro della Giustizia. In particolare, l’associazione riprende le proposte del DDL Miceli, il quale prevedeva la possibilità di accedere all’esame di abilitazione per tutti i praticanti che avessero concluso la pratica forense entro i 30 giorni precedenti all’inizio delle prove, oltre che l’introduzione di una seconda sessione annuale.
Nella foto, il presidente dell’AIGA Francesco Perchinunno.