A Parigi per una passione chiamata arbitrato

Ha studiato giurisprudenza alla Bocconi di Milano. Ma ha anche frequentato l’Ecole de Droit International Comparé di Strasburgo per poi andare in Erasmus a Parigi (Université de Paris XII-Créteil). Padre ingegnere, madre avvocata. Maria Irene Perruccio ha cominciato a frequentare il Tribunale di Venezia, a leggere riviste giuridiche e a respirare l’aria dello studio legale ancor prima di iniziare i suoi studi universitari. Oggi lavora nella ville lumière, dove dopo un’esperienza in Castaldi Mourre è entrata da White & Case.

Gli studi di legge sono stati un passo “naturale”. Ma come hai scoperto l’arbitrato?
?La scelta dell’arbitrato internazionale è maturata durante l’esperienza del Willem C Vis Moot, a cui ho partecipato nel 2011/2012 con la squadra della Bocconi. Mi è piaciuto talmente tanto il gioco che ho deciso di farne la mia professione.

Quando e perché hai deciso di andare all’estero??
Dopo la laurea a Milano e la chiara decisione di specializzarmi in arbitrato internazionale, ho capito che purtroppo non potevo rimanere in Italia per fare il lavoro che volevo. La Corte Internazionale di Arbitrato della Icc (Camera di Commercio Internazionale) ha sede a Parigi, così come la seconda sede dell’Icsid (International Center for Settlement of Investment Disputes) e della World Bank.

Insomma è stata quasi una scelta obbligata…?

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