Antitrust: Piergiovanni sulle recenti decisioni comunitarie in materia di m&a nelle telecomunicazioni e delle nuove tecnologie

Michele Piergiovanni (responsabile dell’Unità della Direzione Generale della Concorrenza della Commissione Europea dedicata al controllo delle concentrazioni nei settori IT, telecoms e media) si dedica all’analisi delle tematiche antitrust nei settori delle nuove tecnologie, di internet e dei prodotti elettronici, esaminando l’orientamento della Commissione europea in materia di controllo delle concentrazioni.

Su questo verte l’intervento del professionista alla XIII edizione del convegno “Antitrust fra diritto nazionale e diritto dell’Unione Europea”, organizzato da Rucellai & Raffaelli a Treviso, presso la Casa dei Carraresi.

In tempi recenti, evidenzia Piergiovanni, si è assistito a un incremento delle operazioni di acquisizione nel settore delle telecomunicazioni e nel settore informatico, dalle quali sono emerse diverse criticità attinenti alla compatibilità delle stesse con la legge antitrust. Piergiovanni entra nel dettaglio della specificità dei singoli settori interessati dall’operazione, anche le modalità con cui la Commissione ha esaminato tali operazioni e in particolare i criteri di valutazione e gli specifici rimedi adottati per prevenire possibili alterazioni della struttura concorrenziale nei mercati interessati.

Il professionista porta ad esempio diversi e significativi precedenti della Commissione a livello europeo, rilevando che numerose operazioni di acquisizione nel settore delle telecomunicazioni sono state ostacolate dalla preoccupazione che le stesse potessero integrare accordi orizzontali restrittivi della concorrenza – nel caso di fusione tra due società di telecomunicazioni – o che potessero costituire acquisizioni di tipo conglomerale, nel diverso caso di società di servizi di comunicazione complementari e dunque di linea fissa e mobile.

Nell’industria dei semiconduttori, le preoccupazioni anticoncorrenziali hanno invece maggiormente interessato l’esistenza di potenziali accordi verticali: Piergiovanni ritiene che laddove una delle parti detenga una forte posizione di mercato, la stessa possa essere rafforzata determinando una restrizione alla concorrenza nei mercati derivati dei semiconduttori.

In conclusione, l’analisi delle operazioni di fusione coinvolge anche il tema dello sfruttamento dei dati detenuti dalla società risultante dall’operazione – in particolare nell’ambito delle operazioni tra imprese service provider e imprese software provider – offrendo interessanti spunti di riflessione sulle potenziali ripercussioni del fenomeno in ambito antitrust.

Piergiovanni conclude sottolineando che il filo conduttore esistente tra le operazioni esaminate consiste dunque nel comune orientamento adottato dalla Commissione nelle valutazioni compiute, in un’ottica di bilanciamento tra consolidamento ed innovazione del mercato.

 

rosailaria iaquinta

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