Avvocata e prima presidente donna in Slovacchia. Chi è Zuzana Caputova

È un’avvocata la prima presidente donna della Slovacchia. Si chiama Zuzana Caputova (nella foto) ed è stata eletta al ballottaggio il 30 marzo 2019 col 58,4% dei voti, sconfiggendo il Commissario europeo per l’energia Maros Sefcovic, che si è fermato poco sotto il 41,6%. Caputova subentrerà al capo dello Stato uscente Andrej Kiska.

La vittoria di Caputova apre una nuova stagione per il Paese dell’Est Europa, destinato, grazie alla neopresidente, a uscire dal gruppo euroscettico e nazionalista di Visegrad (il gruppo di cui fanno parte l’Ungheria di Orban, la Repubblica Ceca di Zerman e la Polonia di Duda). L’avvocata, infatti, è molto distante dalle istanze filorusse, anti-Ue e sovraniste dei capi di Stato del gruppo. Ambientalista, europeista e in prima fila per i diritti umani, Caputova ha orientato la sua campagna elettorale sulla lotta alla corruzione, all’inquinamento e sull’impegno per i diritti civili e umani, primo fra tutti il matrimonio e l’adozione per le coppie gay.

Due figli, 45 anni, divorziata. Oggi ha una relazione con il musicista e scrittore Peter Konecny. Ama praticare lo Yoga Zen. La nuova presidente si può definire un volto nuovo della politica, dove è entrata nel 2017 con la fondazione del partito extraparlamentare “Slovacchia progressista”, di orientamento social-liberale. Prima di allora la carriera forense, sempre arricchita da battaglie per i diritti e le libertà. Grazie alle battaglie per la tutela dell’ambiente, Caputova è stata insignita, nel 2016, del riconoscimento internazionale Goldman Environmental Prize.

Dopo la sua elezione, ha fatto di “umanesimo, solidarietà e trasparenza” le parole chiave del primo discorso pubblico al mercato vecchio di Bratislava. Ha ringraziato i suoi elettori in cinque lingue, per rispetto della multiculturalità e delle minoranze, e ha affermato: «Cerchiamo ciò che ci unisce e facciamo in modo che sia la collaborazione reciproca ad avere la meglio sugli interessi personali e particolari». Parole alle quali è seguito l’impegno a perseguire, da presidente, «una politica per governare in nome di tutti i cittadini a cominciare da quelli che scendono in piazza per lo Stato di diritto».

Come avvocata e giurista è stata membro dell’associazione no profit Via Iuris, per la quale ha condotto soprattutto battaglie ambientaliste e anti-corruzione, in particolare quella contro la costruzione della discarica per rifiuti tossici a Pezinok, la città dove è cresciuta. In quell’occasione si scontrò apertamente con l’imprenditore Marian Kocner, accusato di aver ricevuto tangenti per la costruzione del sito di stoccaggio, un personaggio controverso soprattutto in relazione alla vicenda dell’omicidio del giornalista Jan Kuciak, per cui è stato incarcerato come sospetto mandante (l’ultimo articolo pubblicato a firma del giornalista riportava una presunta frode fiscale dell’imprenditore).

L’impegno politico, che l’ha portata alla presidenza, è nato proprio in relazione all’omicidio del giornalista investigativo e della sua compagna Martina Kusnirova, ricordati da Caputova in ogni comizio e discorso pubblico, assassinati in casa mentre Kuciak stava lavorando a un’inchiesta sulla corruzione e i legami tra uomini d’affari italiani e attività criminali riconducibili alla ‘ndrangheta.

«In nome della correttezza, del diritto, di ogni vero valore cristiano, anche verso gli Lgbt e i migranti. Io mi batto per la gente stanca delle ingiustizie, per i citoyens, i cittadini coraggiosi decisi a dire basta a ogni strapotere e a ogni ingiustizia e abuso, per i cittadini scesi in piazza in una mobilitazione senza precedenti protestando contro l’orribile assassinio del giornalista Jan Kuciak e della sua fidanzata. Io sono qui per tentare di incarnare il cambiamento, l’alternativa, e dare voce al cambiamento, per aiutare i cittadini a costruire una Slovacchia dignitosa, Stato di diritto, una democrazia dove dominerà la gentilezza e correttezza nel confronto politico» in queste parole, proferite durante la campagna elettorale, c’è tutto il senso della proposta politica di Caputova, che presso l’opinione pubblica si è guadagnata il soprannome di “Erin Brockovich della Slovacchia”, con riferimento all’attivista ambientalista statunitense.

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