ASLAWomen: migliora l’impegno degli studi in tema diversity ma sono ancora poche le socie
Alsa ha diffuso con una nota stampa, i dati sulla promozione della diversità e dell’inclusione raccolti dall’associazione tra gli studi membri nel 2016.
Il 53,06% delle law firm che hanno aderito all’associazione ha adottato concrete iniziative di valorizzazione delle differenze. Inoltre ben due studi ASLA su tre (75,51%) adottano una politica di sostegno dei professionisti nella conciliazione tra vita professionale e vita privata. Il 56,76% delle insegne organizza momenti conviviali con le famiglie dei professionisti; il 62,16% crea spazi interni come la mensa, il ristorante, la cucina e la sala relax; il 70,27% fissa le riunioni interne in orari idonei a conciliare eventuali esigenze familiari; l’81,08% attraverso la possibilità di lavorare da casa; il 29,73% stipula polizze assicurative sanitarie.
«Con ASLA abbiamo emanato delle linee guida di “best practice”, una sorta di disciplina etica per la gestione degli studi al cui interno sono contenuti importanti principi della valorizzazione di tutte le cosiddette differenze e illustrate politiche di sostegno della famiglia e della persona. Il 100% degli studi associati dedica attenzione alla maternità e il 75,51% alla conciliazione tra vita professionale e vita privata. Questo approccio – prosegue Barbara de Muro (nella foto), responsabile della sezione ASLAWomen di ASLA, Associazione degli Studi Legali Associati – pensato per il miglioramento della condizione delle donne impegnate professionalmente e al sostegno della famiglia e della persona è un vantaggio per la società che, attraverso intelligenti politiche di diversity e aiuto può crescere e portare valore. Numerose ricerche, infatti, dimostrano che le organizzazioni con donne in posizioni di vertice sono più armoniche e conseguono migliori performance da un punto di vista economico-finanziario.»
Sulla base delle proprie ricerche ASLAWomen elabora a cadenza periodica l’ASLAWomen Index, che fornisce un’indicazione percentuale del numero delle avvocate che negli studi associati riveste il ruolo di socia. «Le professioniste, sebbene rappresentino oggi una componente numericamente importante negli studi legali associati, continuano a essere poco presenti nelle posizioni di vertice: negli ultimi anni il numero di avvocate socie negli studi Membri è passato dal 16,9% del 2013 al 24,7% del 2016 e il discrimine più netto si avverte nel passaggio a Equity Partner con solo il 20,40% di avvocate nel 2016. Agevolare una piena partecipazione delle donne alla vita dello studio legale – prosegue de Muro – non solo corrisponde alla giusta esigenza di valorizzazione della persona di talento, ma significa anche assicurare un contributo prezioso al contesto lavorativo».
Nel corso dell’evento “Diritto al Futuro”, che ASLA organizza il prossimo 18 maggio a Milano, presso Palazzo mezzanotte – una giornata di conferenze e dibattiti per discutere e confrontarsi sulla professione del domani – ampio spazio sarà dedicato al tema della “Diversity” perché le differenze e la loro inclusione sono motore di innovazione delle organizzazioni professionali.