Nuova vittoria in Cassazione per Livolsi assistito da Perroni e Dinoia

Lo scorso 19 aprile la I Sezione Penale della Suprema Corte di Cassazione ha annullato, per la seconda volta, la sentenza meneghina con la quale Ubaldo Livolsi era stato condannato a tre anni per concorso in bancarotta fraudolenta per dissipazione.
Si tratta del noto procedimento inerente il fallimento della società FINPART, ossia della holding che deteneva le partecipazioni di maggioranza in importanti società operanti nel campo dell’abbigliamento e del lusso (con marchi quali Monclair, Boggi, Frette, Pepper, Cerruti, etc.).
Nel 2012, il Tribunale di Milano aveva condannato a tre anni di reclusione il Dott. Livolsi, consigliere di amministrazione (poi Presidente del Consiglio di Amministrazione) e advisor della società tra la fine del 2001 e la fine del 2003, per avere concorso a cagionare il fallimento della società tramite un investimento di natura dissipatoria legato all’acquisto di azioni della società Olcese, sentenza poi confermata dalla Corte d’Appello.
Avverso detta sentenza i difensori interponevano ricorso per cassazione e la V Sezione Penale della Suprema Corte, nel marzo 2016, condividendo le doglianze difensive, disponeva il rinvio del procedimento dinanzi ad altra sezione della Corte d’Appello milanese.
Il Giudice di rinvio, facendo erronea applicazione dei principi di diritto enunciati dalla Suprema Corte, emetteva una nuova sentenza di condanna, contro la quale i difensori presentavano nuovo ricorso per cassazione.
La I Sezione Penale della Suprema Corte, dunque, ha nuovamente accolto l’impugnazione interposta dai difensori, gli avvocati Massimo Dinoia e Giorgio Perroni (nella foto), e ha disposto, per la seconda volta, il rinvio del procedimento ad altra sezione della Corte di Appello di Milano.

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