Iusway: sulla strada del diritto, il futuro sarà scritto
Conoscete tutti l’espressione “segno dei tempi”. La storia che stiamo per raccontare è sicuramente una di quelle che esemplifica la stagione di grandi cambiamenti che il mercato dei servizi legali sta affrontando. I protagonisti sono gli avvocati di uno degli studi di diritto penale più noti in Italia. Fino a poche settimane fa, la struttura portava il nome Pensa Rossi Galante Boccardi Papa. Ma ora, i soci fondatori, hanno deciso di dare un segnale e trasformare l’elenco di nomi in un vero e proprio brand: Iusway.
Dentro c’è tutto. Il latino per richiamare il diritto. L’inglese per evocare la strada. Tradizione e futuro inseriti in un percorso, quello del cambiamento, che contraddistingue la storia di questa boutique che conta in tutto otto professionisti e le cui origini partono dagli anni Settanta.
L’avvocato Jacopo Pensa, il giurista rimatore (si veda il box) ha cominciato la sua carriera a 28 anni, nel 1972. «Riuscii subito a farmi notare – racconta a MAG – grazie a processi rilevanti e, come direbbe Tognazzi, qualche botta di culo». Il curriculum degli inizi lo vede impegnato nella vicenda Terry Broome, al fianco delle parti civili in diversi processi degli anni di piombo, nel caso dell’assassinio di Via Cerva («forse il processo più bello che mi è capitato di seguire», ricorda Pensa), fino ad arrivare a Tangentopoli. «Quello è stato l’evento che ha cambiato il settore», dice l’avvocato che, tra le tante cose, è stato anche consigliere dell’Ordine a Milano.
E quelli sono stati gli anni in cui anche la sua attività ha cominciato a cambiare direzione spostandosi dal penale “nero” a quello “bianco”. «Nel 1991 – ricorda Paola Boccardi – Pensa associa Franco Rossi Galante. Nel 2000 è il mio turno e undici anni dopo tocca a Federico Papa». Un nuovo socio ogni dieci anni. Un nuovo avvocato, cresciuto nelle stanze dello studio di Via Montenero a Milano, che diventava definitivamente parte di un progetto professionale imperniato sul white collar crime. Questo fino al 2020. Perché quest’anno, invece, i soci hanno deciso di fare un salto doppio. «Abbiamo scelto di permettere allo studio di appropriarsi della ricchezza della sua storia e della sua qualità professionale. Cambiando il nome in Iusway – sottolinea Boccardi – abbiamo deciso di formalizzare l’intento di costruire una struttura che prescinda dalle individualità e in cui tutti i suoi componenti possano riconoscersi appieno».
Così, dopo essere stato uno dei primi studi di diritto penale a organizzarsi in forma associata, Iusway (che in questi mesi turbolenti, come riportano le cronache, è stato particolarmente impegnato al fianco dei vertici dell’amministrazione regionale lombarda e soprattutto del presidente Attilio Fontana) diventa sicuramente il primo a dotarsi di un brand che, neanche a dirlo, è identificato da un logo in cui compare una strada che si srotola verso l’orizzonte.
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