Un’associazione per l’Insurtech


Quando si parla di fintech di solito il pensiero corre subito ai servizi bancari. Tutti abbiamo infatti imparato a conoscere ed utilizzare negli ultimi anni i servizi di internet banking, che, peraltro, mai come in questo periodo di forti limitazioni agli spostamenti stanno semplificando la vita a molti.

Ma il segmento fintech si compone della totalità dei servizi finanziari 2.0. E la next big thing del settore potrebbe essere l’insurtech: Lo sviluppo in chiave digitale dei servizi assicurativi, per quanto ancora arretrato rispetto alle controparti bancarie, potrebbe garantire al settore un’espansione senza precedenti. Di questo avviso sono sicuramente l’imprenditore tech Simone Ranucci Brandimarte (founder e presidente, tra l’altro, della insurtech Yolo), e l’avvocato Andrea Polizzi (nella foto, partner dello studio legale D’Argenio Polizzi e associati), entrambi soci fondatori della neocostituita Italian Insurtech Association, nella quale ricoprono rispettivamente le cariche di presidente e di membro del CdA.

«A oggi l’arretratezza del settore insurtech è evidente: in tutta Europa la percentuale di polizze digitali è tra l’1 e il 2% del totale. Mentre i dati dicono che 9 conti correnti su 10 sono ormai aperti e gestiti online. Il settore bancario ha cominciato la digitalizzazione 10 anni fa e ora ne raccoglie i benefici, e quello assicurativo ha un ritardo che puntiamo a ridurre già nei prossimi 5 anni», spiegano a MAG.

Da dove è nata l’idea dell’associazione? Cosa proponete?

Andrea Polizzi: L’idea è partita già l’anno scorso osservando le esigenze del mercato: essendo uno studio legale che da sempre assiste gli operatori del mercato assicurativo, sia per gli aspetti distributivi che regolamentari, abbiamo avvertito la necessità di puntare in maniera lucida e decisa su una industry potenzialmente in grado di agevolare la fruizione del prodotto assicurativo.

Simone Ranucci: Il nostro obiettivo è accelerare e supportare l’avanzamento tecnologico della filiera assicurativa. Servono competenze, servono investimenti e servono alleanze: noi puntiamo a favorire la creazione di nuovi standard, la semplificazione delle regolamentazioni e a supportare l’intera filiera, ad esempio sul lato educational e informativo.

Quanti associati contate?

SR: Attualmente sono una settantina. Dieci soci fondatori, tra cui lo studio D’Argenio Polizzi, e circa sessanta tra compagnie assicurative intermediari, fornitori di tecnologie (le cosiddette società o startup insurtech in senso stretto) e altri players della filiera sia in termini di…

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