Spheriens ottiene la tutela della cucitura ad “ala di gabbiano” dei jeans Levis

La Levi Strauss & Co. – assistita dagli avvocati Pier Luigi Roncaglia e Gabriele Lazzeretti dello studio legale Spheriens – vince davanti alla Corte d’Appello di Roma un caso di contraffazione del suo iconico marchio “Arcuate”, la cucitura ad “ala di gabbiano” sulla tasca posteriore dei jeans “Levi’s”.

La Corte d’Appello di Roma, con la sentenza n. 2641 pubblicata il 5 giugno 2020, ha infatti confermato la decisione di primo grado che aveva giudicato illeciti dei jeans, caratterizzati da una cucitura sulla tasca posteriore che ricordava la celebre “ala di gabbiano”, commercializzati da un’azienda italiana.

La vicenda era iniziata nel 2014, quando Levi’s aveva in prima battuta agito in via d’urgenza – sempre con i legali dello studio legale Spheriens – contro l’azienda italiana in questione per ottenere, tra l’altro, l’inibitoria d’uso della cucitura ritenuta contraffattoria. Il giudice cautelare, riconosciuta la rinomanza dell’“Arcuate”, aveva accolto tutte le domande della ricorrente, ritenendo che la condotta della convenuta integrasse sia un illecito di contraffazione sia un atto di concorrenza sleale ai danni di Levi’s.

Allo stesso esito sono giunti nel successivo giudizio di merito il Tribunale e ora la Corte di Appello di Roma, tra l’altro confermando la celebrità del marchio in questione. La società statunitense ha così ottenuto da un lato l’attestazione dell’ampia sfera di tutela del marchio “Arcuate” che da sempre contraddistingue i suoi jeans, e dall’altro una condanna a un risarcimento dei danni nell’ordine dei 100mila euro.

Il termine per impugnare la sentenza in Cassazione è ancora pendente.

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