Todarello & Partners porta il caso “royalties gas” in Corte di Giustizia
Dopo una pronuncia del Consiglio di Stato, che aveva condiviso la lettura delle disposizioni in materia offerta da parte del MISE, il TAR Lombardia Milano ha accolto con due ordinanze le domande di ENI spa e di Shell Italia E&P spa, difese dagli avvocati Fabio Todarello (nella foto) e Federico Novelli, dello studio Todarello & Partners, dubitando della coerenza dei provvedimenti impugnati e della disciplina italiana con l’ordinamento comunitario e con il principio di proporzionalità.
Eni spa e Shell E&P spa hanno promosso molteplici giudizi avanti al TAR Milano e al Consiglio di Stato per l’annullamento degli atti adottati dal ministero dello Sviluppo Economico e dall’Autorità per l’Energia Elettrica il Gas e il Sistema Idrico (oggi ARERA), con cui sono stati definiti i criteri di calcolo delle royalties da corrispondere a Stato e Regioni sulla produzione di gas naturale dagli anni 2014 in poi.
Le royalties costituiscono il valore economico della quota di prodotto che lo Stato ha rinunciato ad esigere in natura, ma che – secondo la tesi degli operatori del settore – dovrebbe essere comunque calcolato in modo da garantire una equivalenza rispetto al relativo valore di mercato.
Il Ministero, d’altra parte, pretende di valorizzare l’aliquota secondo indici non più vigenti nel sistema regolatorio (indice QE), adducendo il “superiore interesse pubblico”, da leggersi anche con riferimento al principio del pareggio di bilancio di cui all’articolo 81 della Costituzione e, quindi, in ultima analisi avallando l’interesse erariale a ottenere un corrispettivo più elevato di quello registrato sul mercato.