Dentons da record, il metodo Sutti
Non si arresta la corsa di Dentons in Italia. Il 2017, come rivelato lo scorso 30 gennaio da legalcommunity.it, si è chiuso con un fatturato in crescita del 95% rispetto all’anno precedente. Alla voce billing del bilancio si contano 25,799 milioni di euro. Praticamente raddoppiati anche gli incassi (+92%) rispetto a quanto fatto nel 2016, visto che lo studio guidato da Federico Sutti (nella foto) li ha portati da 11,617 a 22,275 milioni di euro. Come fa? Se lo chiedono in tanti sul mercato. Una domanda un po’ naif se vogliamo, ma che esprime la diffusa volontà di capire quale sia il fattore decisivo del “metodo Sutti” applicato al legal business.
Al netto della fase congiunturale positiva, infatti, Dentons (che fino al 2015 non era nemmeno presente in Italia) si piazza già tra le prime 35 insegne del mercato legale d’affari italiano in termini di fatturato. E con un margine netto del 48,98% lo studio stacca di prepotenza molti dei suoi diretti competitor internazionali realizzando performance da superboutique italiana.
Se da un lato, infatti, il secondo anno di attività dello studio nella Penisola ha dato delle conferme rispetto all’esordio del 2016, dall’altro la piena realizzazione del progetto Dentons per l’Italia è ancora di là da venire. La campagna di lateral hiring è tuttora in corso, come dimostrano gli ingressi di tre soci (Carlo Merisio nel real estate, Davide Boffi per l’employement e Armando Simbari nel white collar crime) annunciati nei soli primi due mesi dell’anno. E le caselle vuote nella road map che dovrà portare lo studio a pieno regime, presumibilmente entro il 2019, sono ancora diverse. L’obiettivo che Sutti, o per meglio dire Dentons, si prefigge è chiaramente definito: posizionarsi tra le tre maggiori law firm internazionali in Italia e competere ad armi pari con le principali organizzazioni nazionali.
Oggi (febbraio 2018) lo studio conta 103 professionisti in Italia. Entro la fine dell’anno si arriverà a circa 120. Il grosso del lavoro, sul fronte “recruiting” è ormai fatto. Adesso bisogna battere sul posizionamento. E qui Sutti torna a insistere sul concetto di qualità. «Solo un posizionamento di alto livello ti aiuta a portare a casa certi risultati in un mercato che è sovraffollato e nel quale l’offerta supera abbondantemente la domanda». E questo posizionamento, dice l’avvocato, è strettamente legato alla tipologia di lavoro che lo studio sceglie di svolgere. «Se hai un numero adeguato di professionisti», spiega, «puoi decidere più facilmente anche cosa non fare. Noi ci siamo esercitati a stilare la not to do list. E in ogni dipartimento abbiamo…
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