ROTONDI: SOLO NELL’APPLICAZIONE EMERGERANNO LE VERE DINAMICHE DELLA RIFORMA
Continua il dibattito iniziato da legalcommunity.it sulla riforma del mercato del lavoro. Oggi registriamo il contributo di Francesco Rotondi, co-fondatore di LabLaw. A Rotondi abbiamo posto, pur nella consapevolezza del difficile percorso parlamentare a cui il disegno di legge del governo va incontro, alcune domande tese a individuare I punti salienti di quella che potrebbe rivelarsi una riforma epocale per il mercato del lavoro italiano.
D. Avvocato Rotondi, partiamo dal tanto discusso articolo 18. Quali le novità in uscita?
R. Con l’obiettivo di rendere più dinamico il mercato del lavoro e rispondere anche alle sollecitazioni provenienti dall’Unione Europea, la riforma prevede novità in diversi ambiti toccando in modo significativo sia le forme contrattuali (flessibilità in ingresso), sia la materia dei licenziamenti (flessibilità in uscita) sia la materia degli ammortizzatori sociali. Su tale ultimo aspetto, oltre alle novità connesse con l’aumento della contribuzione prevista per alcune tipologie contrattuali (ossia per i contratti a tempo determinato e per le collaborazioni), la riforma prevede un nuovo sistema di sostegno al reddito denominato Assicurazione Sociale per l’Impiego (Aspi).
D. Contratti a progetto e a tempo determinato, partite iva con cliente unico, stage indeterminati, come cambia il lavoro in entrata?
R. Le novità in materia di flessibilità in ingresso prevedono alcuni “aggiustamenti” per specifiche figure contrattuali. In particolare, con riferimento ai contratti di collaborazione a progetto è prevista innanzitutto una più stringente definizione di “progetto” e il venir meno dell’ipotesi del “programma di lavoro” nonché una più rigorosa regolamentazione delle ipotesi di recesso. Vengono toccati anche i rapporti di collaborazione con i titolari di partita IVA, per i quali è prevista la riconduzione al rapporto di lavoro subordinato qualora si protraggano per più di sei mesi. Anche il contratto di lavoro a tempo determinato viene ritoccato, soprattutto attraverso la previsione di una maggiore contribuzione, recuperabile in caso di stabilizzazione del rapporto di lavoro a tempo indeterminato. Restano fuori dall’aumento contributivo solo i contratti a termine stipulati per ragioni sostitutive. Quanto alle altre tipologie contrattuali, l’apprendistato diviene lo strumento privilegiato per l’accesso dei giovani al lavoro ed è nuovamente prevista una durata minima del contratto di apprendistato.
D. Cassa Integrazione ordinaria, straordinaria aspi. Cosa cambia rispetto ad ora?
R. Sono previste modifiche anche alla disciplina della Cassa Integrazione Guadagni. Sarà ad esempio eliminata la possibilità di ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria in caso di procedure concorsuali con cessazione dell’attività dell’impresa e sarà prevista la creazione di nuovi fondi finalizzati a finanziare i trattamenti di integrazione salariale per settori attualmente non coperti da tale ammortizzatore sociale. L’obiettivo è estendere la platea dei destinatari, rivederne gli importi e assicurare attraverso la nuova contribuzione i fondi necessari a sostenere la perdita del lavoro, il sostegno al reddito nella forma della nuova Aspi e, comunque, la successiva ricollocazione intervenendo, almeno stando alle premesse formulate, anche sul mercato del lavoro.
D. Da conoscitore del mercato del lavoro cosa cambierà davvero nelle dinamiche fra domanda e offerta?
R. Allo stato e sulla base delle novità proposte non è possibile fare delle previsioni, anche perché siamo ancora in fase progettuale. Tuttavia bisognerà valutare quale reale impatto avranno le modifiche indicate sull’uso di strumenti contrattuali che, al di là delle storture che si registrano in alcuni ambiti, sono comunque di largo uso e sono divenuti un importante strumento di flessibilità. Si pensi, ad esempio all’aumento dei contributi per i contratti a termine che di fatto potrebbe penalizzare alcuni settori che “vivono” di tali contratti perché soggetti a importanti ritmi stagionali.
D. E per il mercato legale, ossia per voi giuslavoristi?
R. Anche in questo caso è difficile fare previsioni. Alcuni passaggi destano dubbi e incertezze di natura interpretativa, pertanto non è escluso che in alcuni casi il contenzioso aumenterà. Tuttavia, solo l’applicazione pratica delle nuove norme potrà dare l’esatta misura dell’efficacia o meno delle nuove disposizioni e in questo l’apporto interpretativo dei giuslavoristi sarà sicuramente d’aiuto in questa materia.