Early stage con Aifi e Bird & Bird

Presentata oggi la prima survey congiunta tra l’Associazione IBAN -Italian Business Angels Network e l’Osservatorio Venture Capital Monitor – VeMTM volta a delineare per la prima volta un quadro complessivo del mercato dell’early stage in Italia. La ricerca è stata realizzata con il patrocinio di AIFI – Associazione Italiana del Private Equity, la collaborazione dello Studio Legale Bird & Bird e con il supporto di SICI – Sviluppo Imprese Centro Italia SGR e di Dedalus SpA. Secondo i risultati della ricerca, nel 2011 sono stati effettuati investimenti complessivi nel segmento early stage per 71,2 milioni di euro equivalenti al closing di 161 nuove operazioni, di cui 45 riconducibili all’ambito dei fondi istituzionali (VeMTM) e 116 a quello degli investimenti informali in capitale di rischio (IBAN). Solo 9 operazioni (5%) sono state condotte congiuntamente da operatori istituzionali e business angels a testimonianza della scarsa collaborazione tra questi due mondi. Il differente posizionamento sul mercato emerge chiaramente anche dall’analisi del profilo tipo dell’investimento. I fondi istituzionali privilegiano investimenti in contesti maggiormente strutturati come deducibile dall’ammontare medio investito di 1 milione di Euro destinato a start-up che esprimono volumi d’affari di 1,5 milioni di Euro. Diffuso il ricorso a complesse strutture giuridiche di corporate governance. Gli investitori informali hanno invece un taglio medio dell’investimento di circa 183.000 Euro in società aventi mediamente un fatturato di 100.000 Euro e utilizzano regole di corporate governance più semplici. Se il divario dimensionale rappresenta il primo evidente ostacolo alla collaborazione tra fondi istituzionali e angels, una soluzione al problema potrebbe trovarsi nella proliferazione di fondi di seed capital (cosiddetti di “coinvestimento”) che investano congiuntamente con i business angels. Si ridurrebbe così il dilemma del costo/opportunità legato agli investimenti in capitale di rischio e ne trarrebbero beneficio le target acquisite che disporrebbero di maggiori risorse finanziarie a supporto della loro crescita. Verrebbe quindi favorito l’ingresso successivo di fondi istituzionali più strutturati. Dalla survey emergono inoltre differenti preferenze tra le due tipologie di investitori con riferimento alla natura settoriale delle target partecipate. Gli investitori informali sono prevalentemente ex-manager o imprenditori e, per via del loro background professionale, denotano una maggiore vicinanza con la tradizione manifatturiera dell’industria italiana finanziando le attività di spin-off. Riguardo ai fondi istituzionali vi è invece una maggior vicinanza ai comparti biotech e ICT ed in generale a quello della ricerca istituzionale. Tale evidenza è supportata dalla maggior dispersione settoriale degli investimenti degli angels nonché dalla deal origination delle target che segnala una maggior tendenza a finanziare “corporate spin-off”. In conclusione, pur se con riferimento a dati 2011, la prima survey congiunta IBAN – VeMTM (che comunque vuole rappresentare da oggi in poi un ulteriore contributo a scadenza annuale all’efficienza e alla trasparenza del mercato italiano del capitale di rischio) delinea e quantifica per la prima volta la differenze opertive tra l’universo dei venture capitalist istituzionali e quello dei business angels. Tuttavia, alla luce della complementarietà tra i due mondi, è evidente come si renda obbligatoriamente necessario favorire la nascita di meccanismi di avvicinamento tra i due mondi al fine di dare ulteriore impulso all’intero mercato italiano dell’early stage.

Scrivi un Commento

SHARE