Cleary Gottlieb vince in Cassazione con Iveco

La Corte di Cassazione ha integralmente respinto il ricorso proposto da Centrobus avverso la sentenza con cui la Corte di Appello di Torino aveva confermato la pronuncia dei giudici di primo grado ed escluso qualsiasi responsabilità di Iveco (già Irisbus Italia) per asserite condotte illecite nei rapporti contrattuali inter partes. In particolare, Centrobus aveva chiesto il risarcimento di ingenti danni conseguenti a pretesi abusi di posizione dominante e dipendenza economica nonché ad asserite violazioni dei doveri di correttezza e buona fede nella sottoscrizione, esecuzione e cessazione di due contratti aventi ad oggetto la concessione di vendita di autobus e pezzi di ricambio (con assistenza post vendita).

Accogliendo integralmente le eccezioni e argomentazioni di Iveco, la Suprema Corte, nella sentenza pubblicata il 15 novembre 2019, ha: escluso qualsiasi “forma di abuso” sia nella sottoscrizione dei contratti sia nella decisione di recedervi senza riconoscere un indennizzo al concessionario, statuendo che “il limite alla possibilità di chiedere indennità di qualsiasi tipo in presenza del recesso” era stato “bilanciato dal lungo termine di preavviso imposto e rispettato”; escluso altresì la possibilità di applicare le norme in materia di agenzia ai contratti di concessione di vendita. Iveco ha anche ottenuto la condanna di Centrobus a pagare le spese del giudizio.

Iveco è stata assistita dagli avvocati di Cleary Gottlieb Ferdinando Emanuele (nella foto), Francesca Gesualdi, Roberto Argeri e Davide Raul Gianni, che hanno lavorato in team con i legali interni di Iveco Simona Finati e Stefano Rovej.

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