Gli studi nel closing dell’accordo italo-ungherese per il porto di Trieste
È arrivato in questi giorni il closing dell’accordo che sancisce il forte investimento ungherese per lo sviluppo del porto di Trieste, rafforzando i rapporti dello scalo con il Centro-Est dell’Europa per garantire una “sea exit” all’export non solo magiaro.
Masotti Cassella ha affiancato il governo ungherese nella chiusura dell’accordo con l’Autorità Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale, che prevede la valorizzazione dell’ex sede dell’impianto petrolifero dell’Aquila con un investimento di circa 100 milioni per la realizzazione di un terminal multifunzionale.
Alla guida del team italiano, il partner Mascia Cassella con Stefano del Vecchio, Serena Filippi e Nicolò Adavastro, in tandem con gli studi magiari Oppenheim e Patay Attorney.
I venditori sono stati assistiti quanto a Seastok dal legale interno Matteo Cimenti e dall’avvocato Pietro Meda, partner di Lexint, e per Teseco dal prof. avv. Francesco Barachini dello studio Bp Legal e dal prof. avv. Antonio Rizzi dello studio Vietti e associati.