Diritti audiovisivi e videogame: Lexia vince anche il secondo grado contro la Lega Serie A

Lexia vince anche il secondo grado cautelare contro la Lega Professionisti Serie A nel giudizio avviato da quest’ultima contro un gamer abile con il videogioco EA Sports FC.
La vicenda è nota: secondo la Lega, nel condividere le proprie azioni di gioco virtuale, il gamer avrebbe leso i diritti audiovisivi di cui la stessa è titolare.

Lexia, con un team multidisciplinare guidato da Silvia Cossu, partner a capo del team di Litigation, Arbitration & Legal Risk Mitigation dello Studio, e con il supporto della partner Aurora Agostini e della counsel Giulietta Minucci, entrambe del team Data & Technology Innovation, della senior associate Anna Russo del team di Litigation, nonché degli associate Sara Cazzaniga (Litigation), Alessandro Carlini e Giovanni Lombardi (Data), ha convinto il Tribunale del fatto che i diritti della Lega non si estendono fino alle azioni di gioco virtuale, ancorché ispirate a quelle reali.

Secondo il Tribunale, si legge in una nota dello studio, la tesi propugnata dalla Lega si tradurrebbe in un’estensione dei diritti espressamente attribuiti alla Lega dalla Legge Melandri, estensione che potrebbe essere contemplata solo a seguito di una modifica normativa, anche perché idonea a incidere sulla libertà di espressione tutelata dall’articolo 21 della Costituzione e dall’articolo 10 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo (CEDU). I giudici hanno dunque ritenuto che i contenuti generati tramite la piattaforma di gioco si differenzino dalle azioni reali nei loro elementi fondamentali – come il numero dei giocatori e le rispettive posizioni – e non possano quindi essere inibiti sulla base di un’interpretazione estensiva della normativa sui diritti audiovisivi, evidenziando inoltre che il giudizio cautelare non sarebbe neppure la sede appropriata per dare spazio a interpretazioni estensive di una disposizione risalente

nicola.dimolfetta@lcpublishinggroup.it

SHARE