Marotta assiste Saxa Gres nel progetto di rilancio e continuità
Si è concluso con esito positivo il complesso percorso di ristrutturazione del gruppo Saxa Gres, realtà industriale del settore ceramico laziale che, a seguito della crisi energetica del 2022, aveva accumulato un indebitamento superiore ai 180 milioni di euro. L’operazione, condotta sotto la regia dell’avvocato Francesco Marotta, ha permesso di salvaguardare l’attività produttiva, i livelli occupazionali e il valore industriale del gruppo, aprendo la strada alla nascita di due aziende oggi solide e operative.
Il Tribunale di Roma ha autorizzato il trasferimento del ramo d’azienda di Anagni dal gruppo Saxa Gres a DR Automobiles, nell’ambito della composizione negoziata della crisi. L’operazione, che ha previsto un corrispettivo complessivo di 7 milioni di euro, ha consentito la continuità occupazionale per 64 lavoratori e la riconversione industriale del sito in un nuovo polo produttivo dedicato al settore automotive.
La soluzione giuridica e finanziaria ha trovato l’assenso di tutti gli stakeholder coinvolti – creditori, istituzioni e organizzazioni sindacali – e ha reso possibile la rinuncia all’ipoteca da 400 milioni di euro da parte dei creditori, misura che ha consentito di preservare la continuità aziendale e garantire una prospettiva di sostenibilità nel medio periodo.
Parallelamente, la ristrutturazione del gruppo ha permesso di consolidare le attività della controllata Saxa Grestone S.p.A. a Roccasecca, dove prosegue la produzione di sanpietrini e materiali ecosostenibili. Insieme, le due operazioni hanno tutelato oltre 200 posti di lavoro diretti e indiretti, preservando un patrimonio industriale di rilievo strategico per il territorio e contribuendo concretamente alla ripartenza della filiera automotive in Italia.
Il percorso di Saxa Gres dimostra che anche nei contesti più complessi è possibile individuare soluzioni di equilibrio tra interessi industriali, occupazionali e finanziari ed è un risultato che conferma l’efficacia degli strumenti introdotti dal nuovo Codice della crisi e la centralità del dialogo tra impresa, creditori e istituzioni.



