Lca rivoluziona la governance: Giovanni Lega fa un passo a lato, nasce il comitato di gestione
Dopo oltre vent’anni alla guida di LCA, Giovanni Lega ha deciso di fare un passo di lato. Con la scadenza dell’attuale mandato, lo scorso maggio 2025, il fondatore e storico managing partner dello studio ha deciso di lasciare le sue cariche operative. Ma non si tratta di un semplice cambio di poltrona: si tratta di un vero e proprio cambio di paradigma nella governance dello studio.
«Non ci sarà un nuovo managing partner – spiega Lega a Legalcommunity –. Il ruolo è stato ufficialmente eliminato. Al suo posto ci sarà un comitato di gestione, che condividerà le funzioni (supervisione delle funzioni di hr, comunicazione e marketing, general management, controllo finanziario, ecc.) che in passato facevano capo anche al managing partner».
La nuova governance: collegiale, inclusiva e orientata al futuro
Il nuovo modello di governance di Lca punta sulla collegialità e sull’inclusione. Il comitato di gestione è composto da sette soci, scelti con attenzione per garantire equilibrio tra esperienza e nuove energie: circa tre quarti del board sono «professionisti più giovani», a conferma della volontà di dare spazio alle nuove generazioni.
La distribuzione delle deleghe è pensata per aumentare la accountability dei soci, con responsabilità operative affidate in modo chiaro e trasparente. Ogni componente del comitato avrà ambiti di intervento definiti, promuovendo una gestione più partecipata e condivisa.
LCA oggi: numeri e identità di una “happy company”
Oggi LCA conta oltre 340 persone, di cui 280 professionisti e 43 equity partner, distribuiti su quattro sedi in Italia e due all’estero. L’età media è di 38 anni, con una presenza femminile del 53%.
Tra i dipartimenti di punta figurano M&A e diritto societario, contenzioso e crisi d’impresa, IP/Media/Tech & Data, lavoro, real estate, tax, penale e banking & finance. Un’identità professionale forte, combinata a un ambiente di lavoro che punta a essere, come dice lo stesso Lega, una vera “happy company”, in grado di attrarre e trattenere talenti in un mercato sempre più competitivo.
Progetto quotazione
Sul tema della quotazione, che da anni è un obiettivo dichiarato dello studio (si veda il numero 187 di MAG), Lega conferma che una riflessione è in corso. «Abbiamo individuato un metodo per procedere, anche se in forma indiretta. Stiamo lavorando alla capitalizzazione della struttura tramite l’implementazione commerciale di alcune novità che gestiamo attraverso una società di servizi», spiega l’avvocato.
Il nuovo ruolo di Lega e il futuro di ASLA
Per quanto riguarda il suo futuro, Lega resterà comunque una figura di riferimento per lo studio: continuerà a rappresentare Lca nei rapporti istituzionali e manterrà il ruolo di membro del board federale negli Emirati, rafforzando così la dimensione internazionale dello studio.
Ma il rinnovamento della governance non si ferma a Lca. Lega ha in programma di avviare un percorso analogo anche in ASLA, l’associazione che raduna gli studi legali associati, di cui è stato promotore e presidente dalla nascita. «Stiamo creando un think tank interno per coinvolgere maggiormente i professionisti del settore, con più occasioni di incontro e l’istituzione di un comitato antitrust per garantire la piena trasparenza delle attività», conclude.