Lexia ottiene il rigetto del ricorso cautelare promosso dalla Lega Serie A sull’estensione dei diritti audiovisivi
Lexia vince al Tribunale di Genova contro la Lega Professionisti Serie A nel giudizio cautelare avviato da quest’ultima contro un gamer abile con il videogioco EA Sports FC .
Con il proprio ricorso, si legge in una nota dei legali, la Lega ha chiesto al Tribunale di affermare che i “diritti audiovisivi” su eventi sportivi dalla stessa gestiti, debbano ritenersi estesi anche alle immagini di partite “giocate” alla console e ispirate alle azioni di gioco reale. Secondo la tesi della Lega, dette immagini costituirebbero infatti delle riproduzioni in grafica animata delle immagini tutelate dalle norme in materia di diritti audiovisivi e, pertanto, non dovrebbero essere realizzate, né tantomeno diffuse, perché in contrasto con i diritti dalla stessa rivendicati. In particolare, sempre secondo la Lega, le specifiche azioni di gioco virtuali ispirate ad azioni reali, sarebbero assimilabili ai cd. highlights delle azioni di gioco reale, soggetti a tutela (e mercato) rafforzata e specifica.
Lexia ha assistito il gamer con un team multidisciplinare guidato dalla partner Silvia Cossu, a capo del team di Litigation, Arbitration & Legal Risk Mitigation dello Studio, e col supporto dalla partner Aurora Agostini e dalla counsel Giulietta Minucci entrambe del team Data & Technology Innovation, e dagli associate Sara Cazzaniga del team di Litigation, Alessandro Carlini e Giovanni Lombardi anch’essi del team Data che ha nel tempo maturato una significativa expertise nel diritto e-sportivo.
Il Tribunale di Genova ha integralmente accolto gli argomenti difensivi elaborati da Lexia nell’interesse del gamer, e affermato che le azioni di gioco eseguite alla console non costituiscono una rielaborazione grafica delle immagini dell’evento sportivo reali gestite dalla Lega, né sono assimilabili agli highlights neppure in termini di mero pubblico, per essere il risultato dell’abilità del gamer, il quale ha a sua volta dei diritti soggettivi. Pertanto, la realizzazione e diffusione di azioni di gioco mediante videogame, ancorché ispirate ad azioni di gioco reali, è libera e non si pone in contrasto con alcuna norma di tutela dei cosiddetti “diritti audiovisivi” di cui è titolare la Lega (insieme alle squadre di calcio).
La decisione del Tribunale afferma il valore della libertà creativa dei gamer, fissando un principio chiaro a tutela dell’autonomia dell’esperienza videoludica rispetto al calcio tradizionale.
Allo stesso tempo chiarisce il perimetro dei cosiddetti “diritti audiovisivi”, respingendo ogni tentativo dei titolari di tali diritti di estenderne l’ambito a contesti diversi dal calcio tradizionale.