DLA Piper vince con Comité Champagne e INAO: il TUE respinge Nero Champagne come marchio per vino e servizi collegati

Lo studio legale internazionale DLA Piper, con un team composto dai partner Ginevra Righini (in foto a sinistra) ed Elena Varese (in foto a destra) e dagli avvocati Valentina Mazza e Rebecca Rossi, ha assistito Comité interprofessionnel du vin de Champagne (Comité Champagne) e l’Institut national de l’origine et de la qualité (INAO), ottenendo una sentenza decisiva per la tutela delle indicazioni geografiche e del loro delicato equilibrio con i marchi.

Dopo sei anni dall’avvio del procedimento di opposizione, fondato sullo sfruttamento della rinomanza della Dop “Champagne” e sulla decettività del segno contestato, con la sentenza nella causa n. T-239/23 il Tribunale ha respinto la domanda di registrazione di marchio dell’Unione Europea “NERO CHAMPAGNE” per vini conformi alla Dop “CHAMPAGNE” e servizi connessi, accogliendo le istanze di Comité Champagne e dell’INAO, nonché degli intervenienti oriGIn, Repubblica francese e Repubblica Italiana.

Di particolare rilievo è il principio espresso dal Tribunale, secondo cui non sussiste una presunzione assoluta che escluda lo sfruttamento della rinomanza di una DOP o di una IGP nei casi di marchi, contenenti una DOP o una IGP, la cui specifica sia limitata a prodotti conformi al disciplinare della DOP/IGP o a servizi ad essi connessi.

Non meno importante è il riconoscimento del carattere decettivo della parola “NERO”, che richiama diversi noti vitigni italiani che contengono “nero” nel nome e che potrebbe indurre il pubblico a ritenere erroneamente che si tratti di uno “Champagne nero” – tipologia non ammessa dal disciplinare della DOP “Champagne” – oppure che il prodotto sia realizzato esclusivamente con pinot nero o altre varietà di uve nere.

Una sentenza decisiva per tutte le indicazioni geografiche, che auspicabilmente sarà riflessa nelle Guidelines dell’EUIPO.

letizia.ceriani@lcpublishinggroup.it

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