Pro bono, Dla Piper con le associazioni Iucn e Abc contro il traffico di cactus protetti

Il Tribunale Penale di Ancona ha condannato in primo grado due cittadini italiani per la detenzione e il commercio illegale di oltre 1000 cactus della specie protetta Copiapoa, originaria del deserto di Atacama, in Cile.

Lo studio Dla Piper ha fornito assistenza pro bono all’International Union for Conservation of Nature and Natural Resources (Iucn), rappresentando altresì in giudizio l’Associazione per la Biodiversità e la sua Conservazione (Abc), che ha partecipato al processo come parte civile, con un team guidato dalla partner Raffaella Quintana (nella foto) e composto dagli avvocati Federico Lucariello, Ornella Belfiori e Francesca Cannata, nonché dai trainee Maria Chiara Panichi e Matteo Nicolì.

La sentenza, infatti, oltre a riconoscere la responsabilità dei soggetti coinvolti, ha anche ribadito il ruolo centrale delle associazioni dedite alla tutela della biodiversità, condannando entrambi gli imputati al risarcimento del danno in favore della parte civile.

L’indagine, avviata nel 2020 dai Carabinieri del Raggruppamento Cites Di Ancona, ha portato alla luce un traffico illecito internazionale di piante rare per un giro d’affari stimato in oltre 1 milione di euro.

Le condanne

In particolare, il giudice ha condannato i due imputati, rispettivamente, a 18 mesi di arresto e 25mila euro di ammenda, ed a 12 mesi di arresto e 18mila euro di ammenda, oltre alle spese legali, con pena sospesa condizionata al versamento ad Abc della somma di 20mila euro, stabilita a titolo di risarcimento del danno. A tal proposito, Abc ha dichiarato di voler direttamente impiegare le somme che saranno ricevute per sostenere attività finalizzate alla conservazione dei cactus in natura in Cile. La maggior parte delle piante sequestrate, invece, è stata riportata in Cile, nel loro habitat naturale, dopo un primo momento di cura presso l’Orto Botanico dell’Università di Milano.

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