Corradini per lo spot Cinghiale riconosciuto marchio multimediale
Lo storico spot in cui una bicicletta che porta nel traffico milanese un maldestro imbianchino con il suo immenso pennello e il celeberrimo dialogo con un vigile che lo “multa” spiegandogli che non serve un pennello grande ma un grande pennello entra nel gotha dei più importanti marchi multimediali, grazie a Corradini, studio esperto di marchi.
Con un team guidato da Elisabetta Marzi (nella foto), Corradini Patent & Trademark Attorneys ha curato il filing del classico della comunicazione e dell’advertising pubblicitario italiano entrato nel cuore di più generazioni, accolto positivamente da UIBM, Ufficio Italiano Brevetti e Marchi, punto di riferimento, all’interno del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, per tutte quelle realtà che vogliono valorizzare la propria identità aziendale sul mercato italiano e internazionale.
Questa registrazione riconosce il valore distintivo dello spot, costituito dalla combinazione di immagini e suoni, consentendo all’azienda di proteggerne l’uso esclusivo. In Europa sono 144 i marchi multimediali, con nomi come Netflix, Remy Martin, Amazon, Yves Saint Laurent: in Italia sono solo 11, tra cui Ferrero e oggi Pennelli Cinghiale.
«Sembra incredibile che uno spot, sognato da mio nonno con una lungimiranza e una visione senza eguali – commenta soddisfatta Eleonora Calavalle, CEO di Pennelli Cinghiale e nipote del Commendator Alfredo Boldrini – continui a segnare il passo alla storia della pubblicità. Abbiamo voluto proteggere il nostro marchio illustrato (costituito dall’immagine dell’imbianchino in bicicletta con il pennello gigante e le battute che i protagonisti si scambiano) e UIBM ci ha dato ragione. Siamo davvero felici di questo ulteriore riconoscimento che conferma lo stile distintivo e inimitabile di Pennelli Cinghiale. Oggi il nostro brand si rafforza non solo come identità ma anche contro la contraffazione, grazie a questo importante strumento che il Ministero ha istituito».