Future ready lawyer: un avvocato su tre usa strumenti di Gen IA ogni giorno

 Wolters Kluwer ha pubblicato i risultati della ricerca globale Future Ready Lawyer 2024 che ha intervistato 700 avvocati di studi legali e corporate legal office di Stati Uniti e di nove Paesi europei, tra cui l’Italia.

La survey evidenzia un settore legale in transizione, che cerca di tenere il passo con le nuove tecnologie, un contesto normativo in rapida evoluzione e le attuali esigenze di chi vi lavora.

Allo stesso tempo i professionisti legali sperimentano come l’Intelligenza Artificiale Generativa (GenAI) e altre tecnologie innovative possano accelerare la trasformazione delle pratiche aziendali più consolidate.

“La ricerca Future Ready Lawyer 2024 mostra un settore fiducioso non solo nella capacità di gestire le tecnologie nuove ed emergenti, ma anche i cambiamenti sistemici che ne conseguono” – dichiara Martin O’Malley, CEO di Wolters Kluwer Legal & Regulatory. “Per affrontare le sfide del mercato, l’adattamento dei processi per supportare l’uso dell’AI e la crescente domanda di ESG rimangono ambiti fondamentali su cui concentrarsi. È chiaro però che il futuro della professione legale appartiene a coloro che abbracciano la tecnologia con ottimismo e costante impegno per offrire servizi innovativi ai clienti.”

“L’industria legale si trova in un momento cruciale, poiché i progressi tecnologici continuano a ridefinire il modo in cui i professionisti lavorano”, commenta Giulietta Lemmi, Amministratrice Delegata di Wolters Kluwer Italia (nella foto). “Nell’ultimo anno, GenAI ha messo alla prova i professionisti di tutti i settori, incluso quello legale. Tuttavia, la nostra indagine mostra che i professionisti legali hanno adottato GenAI più rapidamente, integrandola in un numero sempre maggiore di aree di lavoro, di quanto non abbiano mai fatto con una nuova tecnologia. Tra le principali opportunità e sfide per i professionisti legali, la ricerca evidenzia la crescente domanda di competenze specifiche ESG, anche per un sistema normativo globale sempre più complesso”.

Investire nel futuro di GenAI

L’AI Generativa sta diventando un punto fermo del settore legale, anche se le organizzazioni continuano a confrontarsi su come integrarla al meglio nei flussi di lavoro esistenti. Tra i professionisti intervistati, il 76% degli avvocati dei corporate legal office e il 68% di coloro che lavorano in uno studio legale dichiara di utilizzare GenAI almeno una volta alla settimana, mentre il 35% dei corporate legal office e il 33% degli studi legali la utilizzano addirittura quotidianamente. Secondo la ricerca, il principale utilizzo riguarda i processi legali che richiedono la gestione di numerose informazioni dettagliate, in modo da incrementare l’efficienza e ridurre le attività manuali.

Inoltre, più della metà degli studi legali (58%) e quasi tre quarti dei corporate legal office (73%) prevede di aumentare gli investimenti nell’IA nei prossimi tre anni. Tuttavia, il 37% dei dipendenti degli studi legali e il 42% di quelli dei corporate legal office afferma di avere incontrato alcuni ostacoli nell’integrare la GenAI nei sistemi e processi legali esistenti.

Gestire con fiducia il cambiamento guidato dall’IA

I professionisti del settore legale sono ottimisti sulla loro capacità di adattarsi al contesto in costante cambiamento. Più della metà degli intervistati (56%) si sente ben preparata ad adattare le proprie pratiche aziendali, i servizi offerti, i flussi di lavoro e i modelli di pricing in risposta all’adozione della tecnologia basata sull’AI. Un esempio su tutti nel pricing: la maggioranza (60%) degli intervistati ritiene che l’efficienza che deriverà dall’AI avrà un impatto sull’applicazione predominante del modello di “ora fatturabile”. Tuttavia, questo orientamento risulta più forte nei corporate legal office (67%) che negli studi legali (55%).

nicola.dimolfetta@lcpublishinggroup.it

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