Come finirebbe Italia-Spagna nel mercato legale?
di giuseppe salemme
Stasera le nazionali italiana e spagnola si affronteranno nel girone eliminatorio degli Europei di calcio attualmente in corso in Germania. L’Italia è campione d’Europa in carica, e nell’edizione 2021 furono proprio gli azzurri dell’allora ct Roberto Mancini a eliminare gli spagnoli dalla competizione. Ma la Spagna stasera sarà favorita: sia per i bookmakers, sia per il nuovo ct Luciano Spalletti, che nella conferenza stampa di ieri ha elogiato l’organizzazione e la capacità di programmazione del sistema calcio spagnolo, e la completezza della rosa delle “furie rosse”.
Ma se la partita si giocasse tra avvocati e studi legali d’affari? Chi potrebbe dire di avere le migliori chance di vittoria, l’Italia o la Spagna? Abbiamo provato a capirlo mettendo a confronto i dati emersi dalle classifiche dei fatturati delle firm attive nei due paesi nel 2023, come stilate da MAG e da Iberian Lawyer.
I due mercati
Se guardiamo al dato assoluto di “quanto vale” l’avvocatura d’affari nei due Paesi, l’Italia esce vincitrice, anche se di poco. Le prime 50 insegne d’Italia muovono complessivamente 3,49 miliardi di euro; quelle spagnole “solo” 3,18 miliardi. Molto simile il tasso di crescita dei due mercati registrato nell’ultimo anno: +8,7% in Italia, +8,3% in Spagna.
Va tuttavia precisato che il dato spagnolo non include i ricavi provenienti dall’estero, che possono rappresentare per le top firm spagnole un boost significativo, anche del 20%.
La Spagna ha più top player, l’Italia vince a “centrocampo”
Se ci concentriamo sulla parte alta del mercato, sono gli spagnoli a poter vantare le “punte di diamante” più luminose. Garrigues non è solo lo studio più ricco di Spagna: l’anno scorso è diventata anche la prima insegna legale europea ad aver superato la soglia dei 450 milioni di fatturato (precisamente sono 454,27 milioni, di cui il 13% proveniente dall’estero). Sul secondo gradino del podio troviamo Cuatrecasas, con 388,7 milioni di ricavi (di cui il 20,3% esteri); sul terzo Urìa Menéndez con 290,7 milioni (di cui il 20,7% fatti registrare oltreconfine).
Grazie a questi numeri, gli studi spagnoli riescono ancora a tenere a debita distanza in classifica le “big three” della consulenza, che invece in Italia hanno occupato negli ultimi 24 mesi le prime posizioni in classifica: Ey Slt con 280 milioni di euro di ricavi annui; Deloitte Legal+Sts con 270 milioni e Pwc Tls con 244 milioni.
A fare la differenza in Italia è soprattutto la parte medio-alta del mercato. Le insegne “azzurre” che superano quota 100 milioni di fatturato sono 11, quelle spagnole sono solo 8. Ancor più emblematico il dato sugli studi collocati nella fascia 100-50 milioni: in Italia sono 11; in Spagna solo 6.
Chi valorizza di più i giocatori?
In Italia è Latham & Watkins lo studio a vantare il miglior fatturato per socio: ben 6,1 milioni di euro. Di molto superiore al miglior dato di rpp (revenue per partner) spagnolo, fatto registrare da Allen & Overy (3,6 milioni). Ma a livello statistico, il dato di Latham rappresenta un’anomalia, dato che le classifiche di rpp dei due paesi sono per il resto abbastanza sovrapponibili: le performance del campione formato da Ey Slt (3,5 milioni), Chiomenti (3,2 milioni), BonelliErede (2,7 milioni) e Legance (1,8 milioni) fanno il paio con quelle di Bdo Abogados (3,5 milioni), Linklaters (3,3 milioni), Clifford Chance (3,1 milioni) e Ashurst (2,1 milioni).
A fare tutta la differenza del mondo è invece il numero di avvocati necessari a raggiungere questi numeri. E qui la Spagna finisce necessariamente per prevalere, anche a causa della nota sovrappopolazione del mercato legale nostrano. Sono circa 240mila gli avvocati italiani (uno ogni 250 abitanti circa): più o meno 110mila in più di quelli spagnoli (che sono 132mila, uno ogni 360 abitanti circa). Restringendo il campo dell’analisi ai soli studi d’affari top 50, vediamo che in Italia impiegano oltre 11mila professionisti, di cui circa 2mila soci.
Un dato simile per la Spagna non esiste, quindi è impossibile fare un confronto diretto; ma tenendo conto delle differenze nei numeri generali sulla popolazione forense è possibile concludere che per uguagliare (e in qualche caso superare) i risultati dei concorrenti spagnoli, gli italiani abbiano bisogno di molto più lavoro. E questo è anche il parallelismo più calzante con la rivalità calcistica: l’Italia ha dimostrato di poter battere la Spagna; ma solo a patto di fare ogni volta “la partita della vita”.